Con il diffondersi della pandemia gli strumenti di democrazia diretta non possono più essere utilizzati, e perfino le elezioni sono dovute essere posticipate. Sarebbe stato politicamente corretto, se i governanti della nostra provincia, allo stesso modo come hanno adottato le misure necessarie contro l'evolversi e le conseguenze della pandemia, avessero anche garantito che le cittadine e i cittadini possano esercitare in modo illimitato i loro diritti politici anche in questo periodo di ridotta attività pubblica. Questo non è avvenuto.

Non è avvenuto nemmeno nonostante la Commissione ONU per i diritti umani nel novembre 2019, in seguito a una azione giudiziaria, abbia intimato lo Stato italiano, e, con regolamentazione conforme, anche la Provincia autonoma di Bolzano, di eliminare entro sei mesi le ingiustificate limitazioni all'esercizio dei diritti di partecipazione. Pure questa richiesta è rimasta inosservata.

Eppure il presidente del Consiglio provinciale, J. Noggler, nel suo comunicato del 4/11/2020: "La democrazia deve essere garantita anche nel periodo di emergenza" aveva dichiarato: "Come primo rappresentante della democrazia in Alto Adige, il mio compito è comunque di prendere sul serio l'insicurezza, il malumore e la paura dell'avvenire della popolazione e di garantire affinché il discorso democratico, che sta alla base del coinvolgimento di tutti, sia portato avanti anche durante uno stato di emergenza." ...

... Quasi contemporaneamente (17/11/2020) egli presenta un disegno di legge provinciale (96/2020) con il quale s'intende cancellare il referendum confermativo su leggi provinciali - vale a dire, la metà della democrazia diretta - e inoltre la possibilità per la cittadinanza di poter convocare un consiglio dei cittadini (ulteriori dettagli in questo link).

Intanto il parlamento italiano, nell'ambito della legge finanziaria 2021, ha approvato la legalizzazione della raccolta firme online e ha incaricato la presidenza del Consiglio dei ministri di conretizzare entro quest'anno i relativi presupposti tecnici. Siccome in Alto Adige valgono le norme nazionali per la regolamentazione della raccolta firme, anche qui da noi esse devono essere adattate alle nuove circostanze. Questo è possibile semplicemente mediante una delibera della Giunta provinciale.

A questo proposito stiamo preparando una petizione al Consiglio e alla Giunta provinciale.

Chi ne è interessato, ci faccia pervenire il proprio indirizzo di posta elettronica per avere la possibilità di firmare personalmente e a scopi divulgativi. Vorremmo raccogliere tante firme, quante ne sono necessarie per una iniziativa popolare.

 

Documentazione

  • Lettera al Consiglio e alla Giunta provinciale del maggio 2020 nella quale si ricorda di adempiere alla richiesta della Commissione ONU per i diritti umani.

  • Lettera al presidente del Consiglio dei ministri, ai presidenti delle Camere e al ministro per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione del novembre 2020, nella quale è stata richiesta la più immediata introduzione possibile della raccolta firme online.

  • Lettera alla Giunta provinciale dell'11/2/2021, nella quale si richiede di rendere possibile anche in Alto Adige la raccolta firme online recentemente legalizzata in Italia.

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