Per tre quarti della popolazione altoatesina la partecipazione tramite referendum è importante almeno quanto le elezioni (vedi sondaggio ASTAT-Info 74). La maggioranza al potere nel Consiglio provinciale si pone contro questa concezione della democrazia. Ecco perché il nuovo Consiglio provinciale ha bisogno di una maggioranza che tenga conto della volontà degli elettori.
Per garantire l’effettiva applicabilità degli strumenti di democrazia diretta sono urgenti modifiche all’attuale legge provinciale sulla democrazia diretta e sulla partecipazione. In vista delle elezioni provinciali del 2023, gli elettori devono sapere quali partiti sono
disponibili a realizzare queste modifiche e quali no. Il prerequisito per questa modifica della legge è una maggioranza di almeno 18 seggi nel Consiglio provinciale.
Per salvare il referendum 2021/2022 è nata una collaborazione trasversale mai vista così finora di tutti i partiti della minoranza politica. La maggior parte di questi sostiene da molti anni gli sforzi dell’Iniziativa per più democrazia. Questa cooperazione deve ora diventare la forza decisiva per le prossime elezioni provinciali, affinché la democrazia possa continuare a crescere. La migliore tutela della democrazia è continuare a perseguire la realizzazione del suo fine intrinseco in modo convinto e determinato. Questo fine è iscritto nel suo termine: l’autogoverno dei cittadini attraverso le elezioni, le votazioni e le forme di partecipazione.
Con l’auspicata “Alleanza per Più democrazia”
• va messo in evidenza che una maggioranza intenzionata a realizzare una democrazia completa in Alto Adige rende possibile:
- una democrazia che preveda la partecipazione diretta e il potere decisionale dei cittadini
- una democrazia di collaborazione tra tutti i partiti,
- una democrazia della concordanza, in cui il governo rappresenta il 70-80% dei votanti, contro l’attuale 35%;
cittadini e di conseguenza vogliono anche perseguire una politica condivisa da loro.
porre limiti agli interessi lesivi della collettività.
II. L’impegno dell'”Alleanza per Più Democrazia” nei confronti dei cittadini