Avvio trattazione delle proposte di modifica della legge sulla democrazia diretta

La maggioranza assoluta in Consiglio prov. per Più democrazia in Alto Adige

Esattamente un anno fa, il 6 giugno 2023, l’Iniziativa per Più Democrazia ha presentato l’Alleanza dei partiti per Più Democrazia con grande attenzione da parte dei media. L’Alleanza di allora nove partiti prevedeva l’impegno a rendere finalmente applicabile la legge provinciale 22/2018 sulla democrazia diretta e la partecipazione. Alle elezioni provinciali del 2023 l’Alleanza ha ottenuto la maggioranza assoluta con 18 seggi e ha subito presentato in Consiglio provinciale le due proposte di legge che le erano stati consegnati da parte dell’Iniziativa per più democrazia. Esse mirano a rimuovere dalla legge attuale tutta una serie di restrizioni e ostacoli alla partecipazione dei cittadini.

I 18 (+1) membri del Consiglio provinciale hanno ora il compito di attuare le modifiche legislative necessarie e rendere l’Alto Adige più democratico e pacifico, sottolinea Stephan Lausch dell’Iniziativa per più democrazia.
Dopo due rinvii, il 9 settembre la prima commissione legislativa inizierà a discutere i due progetti di legge.

I seguenti consiglieri provinciali si riconoscono nell’Alleanza per Più democrazia e si sono impegnati a sostenere la riforma della legge provinciale:

  • Paul Köllensperger, Alex Ploner, Franz Ploner, Maria Elisabeth Rieder (Team K) {4+}

  • Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler (Gruppo consiliare Verde) {3+}

  • Sven Knoll, Myriam Atz-Tammerle, Bernhard Zimmerhofer, Konrad Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) {4+}

  • Sandro Repetto (Partito democratico, PD) {1+}

  • Marco Galateo, Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) {2+}

  • Ulli Mair (Die Freiheitlichen) {1+}

  • Andreas Leiter Reber (Gruppo cons. indip.) {1+}

  • Jürgen Wirth Anderlan, Andreas Colli (Liste JWA) {2 = 18)

Renate Holzeisen con la propria lista VITA non fa parte dell’Alleanza ma sostiene la riforma {+1 = 19}.

A sei anni dall’entrata in vigore di questa legge provinciale il coordinatore dell’Iniziativa, Stephan Lausch, spiega perché i cittadini non hanno ancora potuto utilizzare la legge e come dovrebbe essere rivista:

  • I cittadini devono avere l’opportunità di utilizzare le iniziative popolari per definire le leggi sull’esercizio della democrazia (legge elettorale e legge sulla democrazia diretta). Finora ciò è stato vietato.

  • Sono necessari controlli equi sull’ammissibilità delle iniziative legislative da parte di una commissione imparziale e indipendente, il cui compito dovrebbe quindi essere ridefinito e limitato.

  • La raccolta delle firme deve essere semplificata e facilitata e dovrebbe essere possibile anche online.

  • Si propone inoltre di ridurre il numero di firme necessarie in base all’importanza e all’efficacia delle proposte.

Da questa legge provinciale, che va ora rivista, dipende la partecipazione attiva dei cittadini nel plasmare il futuro dell’Alto Adige e una buona vita per tutti.

Abbiamo una legge sulla co-determinazione (LG 22/2018) che non è applicabile.

L’obiettivo delle due proposte di legge che saranno esaminate ora in commissione è quello di correggere la legge che regola la democrazia diretta e la partecipazione entro quest’anno. Nei sei anni trascorsi dalla sua approvazione, questa legge si è dimostrata inapplicabile:

  • Cinque iniziative legislative popolari sono state respinte e due petizioni popolari non hanno superato gli ostacoli. Tre richieste di iniziativa popolare sono state respinte senza alcuna giustificazione, mentre le altre due sono state respinte sulla base di interpretazioni di sentenze di tribunali in casi non comparabili.

  • Anche due referendum consultivi non sono stati autorizzati. Anche questo è stato giustificato con una sentenza di un tribunale su un caso completamente diverso.

  • Due proposte di legge su iniziativa popolare non hanno potuto essere presentate a causa di regolamenti restrittivi esistenti e nuovi sulla raccolta delle firme e di condizioni generalmente più difficili a causa della pandemia: è stato ristretto il gruppo di persone autorizzate a certificare le firme per la raccolta ed è stato introdotto il divieto di raccogliere firme nei mercati.

  • La legge attuale richiede un numero sproporzionatamente alto di firme per le proposte di legge di iniziativa popolare: 8.000, lo stesso numero richiesto per il referendum, anche se una tale iniziativa popolare non è altro che una petizione di massa.

  • La restrizione di poter firmare solo nel comune di residenza deve essere eliminata.

  • Non è prevista la possibilità di firmare online, cosa che si è rivelata particolarmente necessaria durante la pandemia.

Crisi e democrazia

L’umanità si sta confrontando con un pericoloso riscaldamento dell’atmosfera terrestre, che causa una riduzione della biodiversità, aumenta le disuguaglianze e il potere antidemocratico del grande capitale, sottolinea Otto von Aufschnaiter dell’Iniziativa. Le democrazie vengono minate e la violenza aumenta di conseguenza. Egli sottolinea che la democrazia è l’unico modo per superare le crisi globali. L’impegno dell’Iniziativa per più democrazia mira a una democrazia integrale e pienamente sviluppata, composta da democrazia parlamentare, diretta, partecipativa e digitale.