Affinché gli strumenti di democrazia diretta siano applicabili, le carenze indicate devono essere eliminate con modifiche alla legge provinciale 22/2018. Ad eccezione di un punto, tali modifiche, che sono il minimo necessario per realizzare l’applicabilità, sono state oggetto delle due proposte di legge di iniziativa popolare che nell’estate del 2022 non sono andate in porto. Esse sono formulate come disegni di legge di modifica della legge provinciale 22/2018, che possono quindi essere presentati direttamente nel Consiglio provinciale.
Proposta di legge I – Relazione di accompagnamento e disegno di legge modificativo della LG 22/2018 sull’ammissibilità dei referendum sulla forma delle leggi di governo ai sensi dell’art. 47 Statuto di Autonomia e ricomposizione della commissione
Nel disegno di legge:
• si prevede espressamente che le iniziative popolari relative alle materie indicate nell’art.47 Statuto di autonomia e riguardanti le leggi sulla forma di governo siano ammissibili, come assicurato in fase di formazione della legge nel processo partecipativo e di fatto non inserito nel catalogo delle esclusioni;
• viene definita la nuova composizione della commissione per i procedimenti referendari. Ciò è in linea con le obiezioni costituzionali circa la nomina dei giudici locali e in linea con le normative delle altre regioni d’Italia. Prevenendo possibili pregiudizi, viene garantito fra l’altro il diritto di appello.
• il compito della commissione è precisamente definito e circoscritto (questa definizione non è ancora contenuta nel disegno di legge in quanto è in elaborazione in collaborazione con un team di costituzionalisti).
Le ragioni per gli elementi menzionati e tutti i dettagli sono descritti nella relazione di accompagnamento da scaricare qui.
Proposta di legge II – Relazione di accompagnamento e disegno di legge di modifica della LG 22/2018 per un più agevole utilizzo degli strumenti di democrazia diretta
Il disegno di legge prevede quanto segue:
• l’introduzione della raccolta firme online sulla base delle linee guida nazionali e la creazione di un’apposita piattaforma qualora non sia adottabile la piattaforma digitale nazionale;
• la riduzione e lo scaglionamento del numero delle firme richieste in funzione dell’importanza e dell’efficacia dei singoli strumenti di democrazia diretta;
• l’ampliamento del gruppo di persone autorizzate ad autenticare le firme;
• la possibilità di apporre la firma di sostegno a una iniziativa di democrazia diretta in ogni comune altoatesino;
• un’adeguata informazione ufficiale dei cittadini sulle iniziative popolari e sui referendum che sono stati presentati.
Le ragioni per gli elementi menzionati e tutti i dettagli sono descritti nella relazione di accompagnamento da scaricare qui.