Detto semplicemente: non si può più tollerare che i nostri politici guadagnino così tanto. Se poi confrontiamo i loro stipendi con quelli di altri paesi e consideriamo pure la scarsa qualità del loro lavoro la cosa risulta veramente inaccettabile: è ora che cambi qualcosa. Non è per invidia o per la necessità di risparmiare: la cosa più preoccupante è che noi affidiamo i compiti più importanti che riguardano l'intera collettività a persone che mirano in primo luogo al vantaggio di stipendi lucrativi. E' un criterio poco nobile che purtroppo hanno molte persone che ambiscono a questa posizione; proprio coloro che si occupano della cosa pubblica invece dovrebbero essere le persone che maggiormente hanno a cuore non i propri vantaggi ma il bene del popolo.
La nostra democrazia è malata proprio a causa di questa selezione negativa. Se vogliamo una guarigione della democrazia è necessario che coloro che lavorano in ambito politico siano animati da altre motivazioni e prospettive: non dalla prospettiva di un potere esclusivo e di privilegi strepitosi, non dalla presunzione di non dover imparare, di essere esentati dal dover argomentare le proprie idee; gli aspiranti politici non si devono sentire distanti dai cittadini al punto da non sentirsi in obbligo di ricercare il loro consenso per le decisioni politiche e di giustificare la propria immunità. Al contrario dovrebbero essere persone che favoriscono una collaborazione costruttiva e la ricerca di soluzioni ottimali, che sono disponibili a sottoporre le proprie idee all'opinione pubblica, che prendono decisioni a seconda delle proprie convinzioni senza sottostare agli interessi di potere del partito cui sono legati per la propria ricandidatura e per l'ottenimento di privilegi, tra cui quello di una vita assicurata dal punto di vista economico.
Per questi motivi è più che mai necessario rivedere e regolare ex novo gli stipendi dei politici. È ancora da esaminare ma pare che ci sia la possibilità di sottoporre al referendum le attuali normative che regolano gli stipendi dei politici e di mettere così in discussione lo status del rappresentante politico all'interno della popolazione: deve esercitare il potere sulla popolazione o servire i cittadini?