Basta Quorum!
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ABOLIRE IL QUORUM!
Con esso viene sottratto ai cittadini il diritto di controllo
Giovedì scorso, su iniziativa di Mario Staderini, che ha ottenuto la raccolta digitale delle firme in Italia, Stephan Lausch dell'Iniziativa per più democrazia e altri dieci promotori hanno presentato alla Corte di Cassazione di Roma un disegno di legge di iniziativa popolare che chiede al Parlamento di abolire il quorum di partecipazione. A tal fine, è necessario raccogliere 50.000 firme entro sei mesi.
Da oggi i cittadini interessati potranno firmare online, gratuitamente, accedendo alla piattaforma del Ministero tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi.
Se il Parlamento non accoglierà questa richiesta, sancirà una grave limitazione dei diritti democratici dei cittadini.
Nota del Comitato “Basta Quorum!”
La Costituzione italiana garantisce ai cittadini non solo il diritto di voto, con cui delegano il loro potere decisionale ai rappresentanti politici, ma anche diritti di democrazia diretta.
Il referendum garantisce che le decisioni politiche corrispondano effettivamente alla volontà della maggioranza della popolazione. Questo diritto non è più esercitabile da 14 anni, perché il quorum di partecipazione con il quale per la validità del voto si esige la partecipazione del 50 % + 1 degli aventi diritto al voto, viene abusato dalla rappresentanza politica: con il boicottaggio dell'informazione e gli appelli a non andare a votare. La non partecipazione diventa così un diritto di veto per i governanti. Si trasforma il quorum in un'arma strategica per le minoranze. I pochi che boicottano consapevolmente il voto privano in questo modo tutti gli altri del diritto di controllo.
Una delega senza possibilità di controllo consegna i cittadini che in democrazia dovrebbero detenere la sovranità completamente nelle mani dei rappresentanti eletti. Si tratta di una situazione lesiva della Costituzione. In questo modo la democrazia viene mortificata. I cittadini non accettano più questo smantellamento della democrazia.
Il quorum di partecipazione è diventato un pericoloso strumento di impedimento di un diritto fondamentale con il quale il governo mette in sicurezza le proprie decisioni dall'intervento dei cittadini. Esso non ha assolutamente alcuna giustificazione. Una buona partecipazione si ottiene molto più facilmente senza quorum, perché tutti sanno che decidono coloro che votano. In fondo, in questo modo partecipa addirittura il 100% degli aventi diritto al voto, perché la non partecipazione senza la soglia del quorum è una consapevole astensione dal voto e in questo modo una delega ai concittadini.
La Svizzera vive da oltre 150 anni benissimo senza quorum e, con un'affluenza media alle urne del 47% negli ultimi 12 anni, a nessuno viene in mente di richiederne l'istituzione. La percentuale però di coloro che fanno uso degli strumenti di democrazia diretta è di oltre l'80 %.
Ma anche l'Italia non ha difficoltà con il fatto che non il referendum costituzionale non conosce il quorum.
Ma giacché ci si tiene al quorum perché non ci si chiede se non sarebbe molto più importante prevederlo col voto elettorale? Con le elezioni si decide l'intera politica per cinque anni e non solo come col referendum su una singola legge. Secondo la logica del quorum tutta la politica determinata col voto elettorale per cinque anni e non solo una singola legge non dovrebbe correre il rischio di essere determinata da pochi.
Con la proposta di legge di iniziativa popolare “Basta Quorum”, i cittadini esigono dal Parlamento una prova di fiducia nei suoi confronti e un segno dell'intenzione di avviare nello spirito della Costituzione e una rinnovata democrazia una collaborazione costruttiva con essi per confrontarsi insieme con le enormi sfide che segnano i tempi.