iniziativa popolare 2017

Lo strumento dell'iniziativa popolare consiste nel diritto dei cittadini di presentare - in questo caso - al Consiglio provinciale un disegno di legge, il quale è tenuto a trattarlo. Il Consiglio lo può recepire in modo invariato o in forma modificata e lo può respingere. Non si effettua una votazione referendaria.
ulteriori definizioni di termini
(vedi pag. 6 del link)

 
Iniziativa popolare 2017
testi di legge e relazioni illustrative

 

relazioni sul processo partecipativo:

 
Iniziativa popolare 2013
disegno di legge e realzione accompagnatoria dell'Iniziativa per più democrazia con le modifiche rispetto al
2009
 
dopo la essere stato respinto dal Consiglio provinciale per motivi tecnici nel aprile 2014 e ripresentato da consiglieri provinciali di diversi gruppi consiliari per essere trattato assieme alla proposta da elaborare dal gruppo di lavoro della Commissione legislativa.
 

 

 

 
raffronto
Proposta di legge dell'Iniziativa per più democrazia - proposta di legge del gruppo di lavoro Amhof/Foppa/Noggler
(ottobre 2016)
 

 

  • raffronto tra legge provinciale vigente 11/2005 - proposta di legge dell'Iniziativa - proposta di legge del gruppo di lavoro A/F/N

 

 
moduli riguardanti permesso di autenticazione delle firme 2017
 

in fase di traduzione - vedi sotto parti già tradotte

 
Darstellungen
zum Gesetzentwurf der Initiative für mehr Demokratie 2013
 

Kurzinfos: die wichtigsten Elemente und Verbesserungsvorschläge des besseren Gesetzes - 18 Änderungspunkte


Gegenüberstellung: geltendes Landesgesetz - vorgeschlagene neue Regelung


Warum das bessere Gesetz zur Direkten Demokratie I - Beteiligungsquorum


Warum das bessere Gesetz zur Direkten Demokratie II - Volksabstimmungen über Beschlüsse der Landesregierung



Warum das bessere Gesetz zur Direkten Demokratie III - ein vollständiges Instrumentarium

 


Die zehn Vorteile der direkten Demokratie - Wie ein Schweizer SVP Abgeordneter die Direkte Demokratie bewertet -
SVP-Nationalrat Luzi Stamm

 
 
 articoli e comunicati stampa
 

comunicato stampa 24/2/2017 - lettera aperta delle organizzazioni ai consiglieri provinciali; lettera aperta

comunicato stampa 26/4/2017 - presentate le due richieste di iniziativa popolare in Consiglio prov.

comunicato stampa 16/5/2017 - onorificenza per Amhof/Foppa/Noggler; sollecito alla SVP di prendere sul serio il proprio compromesso

comunicato stampa 18/5/2017 - da ora fino al 11 agosto si può firmare in tutti i municipi comunali

 

 
Chi ha lanciato il referendum propositivo 2009, chi ha portato avanti l'iniziativa popolare 2011 per una legge migliore sulla democrazia diretta e
chi ha presentato ora le due iniziative popolare (2017).
Come si è giunto a queste azioni politiche?
 

 

 
modifiche nel disegno di legge di iniziativa popolare 2013 rispetto al disegno di legge votato nel referendum 2009
 

 

 
La legge provinciale in vigore e le proposte di modifica e adeguamento per rendere possibile la votazione referendaria consultiva
sulle proposte presentate:
 

 

LA STORIA DELL'INIZIATIVA PER PIÚ DEMOCRAZIA

 Il lungo cammino per giungere a un ordinamento ben particabile ed efficacie della democrazia diretta prima del voto referendario provinciale del 2009!

1995
prima iniziativa popolare presentata al Consiglio regionale (del quale allora era la competenza) a favore di una legge che ampliasse a approfondisse i diritti di partecipazione politica dei cittadini

2001
riforma dello Statuto di Autonomia – passa al Consiglio prov. la comptenza di legiferare la materia.
È libera la strada per arrivare a un'apposita legge provinciale.

2003
seconda iniziativa popolare – una proposta per l'ordinamento provinciale della democrazia diretta

2005
prima legge provinciale sulla democrazia diretta (però con il quorum al 40%, senza il referendum confermativo sulle leggi e atti amministrativi della Giunta, senza l'opuscolo referendario che riporta in forma neutrale le posizioni favorevoli e contrarie …)

2007
presentazione della richiesta per svolgere un primo referendum propositivo a favore di una legge migliore sulla democrazia diretta. A tal fine sono state raccolte in quattro mesi 25.896 firme autenticate.

25 ottobre 2009
Poco meno di 150.000 cittadini e cittadine della provincia partecipano alla votazione. Di questi si esprimono a favore della proposta di legge dell'Iniziativa per più democrazia e di 40 organizzazioni sostenitrici 114.884 (83,1%) cittadini. Il disegno di legge non entra in vigore in quanto sono mancati ca. 7.000 voti per raggiungere il quorum del 40%.

Qui i risultati della votazione referendaria del 25 ottobre 2009 nei singoli comuni della provincia.

 

Il lungo cammino per giungere a un ordinamento ben particabile ed efficacie della democrazia diretta dopo il voto referendario provinciale del 2009!


(aggiornato al 19 maggio 2017)

  • Nonostante solo per poco il disegno di legge dell'Iniziativa per più democrazia sostenuto da un'alleanza di ben 43 organizzazioni non sia diventata legge la SVP non è disposta di tenerlo in considerazione.

  • Nel 2011 tre consiglieri della SVP presentano una propria proposta di riforma, che rende si possibile presentare alla rappresentanza politica le proprie proposte ma che rende totalmente impossibile lo svolgimento di votazioni referendarie prevedendo delle assurde soglie di accesso e tempi estremamente lunghi per giungere al voto.

  • In seguito in data 22 gennaio 2011 l'assemblea dell'Iniziativa decide di voler presentare in Consiglio provinciale un disegno di legge tramite iniziativa popolare sulla democrazia diretta migliorato in seguito alle esperienze fatte nella votazione del 2009.

  • L'iniziativa popolare viene sostenuta da 36 organizzazioni e viene presentata l' 8 marzo 2011 dai promotori, Stephan Lausch, Raffaella Zito e Otto von Aufschnaiter alla Presidenza del Consiglio. L'iniziativa popolare fino a metà giugno viene firmata da 12.556 cittadine e cittadini nei municipi e presso tavoli di raccolta firme su strade e piazze.

  • In vista della trattazione dei diversi disegni di legge in materia in Consiglio, l'Iniziativa nell'estate 2011 propone, che siano i cittadini stessi a esprimere in un referendum consultivo non vincolante da deliberare dal Consiglio il disegno di legge la propria preferenza.

  • In data 25 nov. 2011 inaspettatamente viene interrotto la trattazione fittizia del disegno di legge dell'Iniziativa in Commissione legislativa.

2012

  • Al fine di giungere al referendum consultivo su due proposte l'Iniziativa inizio 2012 si avvale della disponibilità del Presidente del Consiglio di presentare una proposta di modifica della legge in vigore, che renderebbe inequivocabile la possibilità di portare al voto consultivo più disegni di legge. La SVP però rifiuta la possibilità di fare scegliere i cittadini. Mette sotto pressione il Presidente per far scadere il termine necessario per una trattazione utile della proposta di modifica.

  • Un parere commissionato dall'Iniziativa per più democrazia presso l'IRI-Europe (Initiative and Referendum Institut) conferma la critica mossa dall'Iniziativa al disegno di legge della SVP. Viene presentato fine marzo 2012.

  • In data 12 aprile 2012 il gruppo consiliare della SVP ha votato con i soli propri voti contro la proposta di legge dell'Iniziativa per più democrazia, della Bürgerunion e degli Freiheitlichen e ha votato con 16 contro 13 voti il proprio disegno di legge votando così il passaggio al dibattito sull'articolato. In seguito vorrebbe farsi approvare la propria legge con un referendum abbinato ad un referendum sulla propria legge elettorale con la quale vorrebbe garantirsi la maggioranza assoluta dei mandati in Consiglio. Con la propria assoluta Selbstüberschätzung dimentica di non poter sottrarre con la propria richiesta di referendum ai cittadini e ai partiti dell'opposizione il diritto referendario. Così si delinea la situazione grottesca di un referendum chiesto da tutte le parti contro la legge sulla democrazia diretta deliberata unicamente con i voti della maggioranza assoluta della SVP.

  • Solo in data 12 luglio il Consiglio ha ripreso la trattazione conclusiva (la registrazione degli interventi nel archivio video del Consiglio), il dibattito sull'articolato del disegno di legge del gruppo consiliare della SVP ed è stato sospeso poi in data 13 luglio alla'art. 10 la trattazione. Questo è avvenuto in seguito alla costatazione della SVP che il proprio disegno di legge non solo non viene accettato dalla societa civile ma si trova non meno isolato in Consiglio. Fino alla sospensione della trattazione e il rinvio all' 11 settembre il gruppo consiliare della SVP senza eccezione aveva respinto tutte le proposte di modifica dell'opposizione e tutti gli altri partiti hanno votato contro gli articoli del disegno di legge o si sono astenuti.

  • L'Iniziativa per più democrazia ritiene che sulla base del disegno di legge della SVP non è possibile un compromesso. Troppi sono gli elementi e tra questi troppi sono essenziali ed in più il disegno di legge si rivela troppo pieno di manchevolezze per poter pensare di trovare in questi punti centrali un accordo con la SVP.
    Qui i punti più importanti per i quali il disegno di legge della SVP va respinto
      file icon doc

2013

  • Un anno intero dalla sospensione della trattazione del disegno di legge della SVP in data 5 giugno essa è stata ripresa. Senza considerare minimamente le proposte di modifica presentata dagli altri partiti il gruppo consiliare della SVP delibera i restanti articoli del proprio disegno di legge e approva rosichiato con i soli propri voti il disegno di legge. Per la votazione finale era richiesta la maggioranza assoluta dei consglieri raggiunta solo portando appositamente in Consiglio il proprio consigliere, Georg Pardeller, assente giustificato per malattia.

  • In data 25 giugno la legge viene pubblicata sul bollettino ufficiale della regione. Parte da quella data il termine di tre mesi entro i quali può essere sostenuta la richiesta di referendum confermativo sulla legge da parte di 8.000 cittadini. In data 4 luglio è stato presentata alla presidenza del Consiglio la richiesta di referendum.

  • Dovranno così essere raccolte entro il 13 settembre le 8.000 firme affinché le cittadine e i cittadini possano decidere se questa legge dovrà o meno entrare in vigore.

  • Oltre 18.000 cittadine e cittadini sostengono in tutti i comuni della provincia tra il 20 luglio e il 15 settembre la richiesta di referendum confermativo e di iniziativa popolare per riportare alla trattazione in Consiglio il disegno di legge dell'Iniziativa per più democrazia.

  • Viene fissata la data del 9 febbraio per lo svolgimento del referendum.

  • La commissione che valuta la procedibilità per la richiesta di referendum giudica i moduli non adeguati per garantire che le persone abbiano certezza su quello che firmano. I promotori presentano ricorso contro questa decisione presso il tribunale di Bolzano che lo accoglie.

2014

  • Hanno partecipato al voto referendario 106.305 cittadine e cittadini (=26,4% degli aventi diritto al voto). 68.333 (=65,2%) respingono la legge, 36.502 (=34,8%) si esprimono a favore. La legge votata unicamente con i voti del gruppo consiliare della SVP non entra in vigore. 

  • Non recependo la richiesta dei promotori del referendum e dell'iniziativa popolare di istituire una tavola rotonda pubblica al fine di stendere una nuova legge sulla democrazia diretta la Ia Commissione legislativa decide di voler elaborarla su propria iniziativa e in base ad un processo partecipativo.

  • Le tappe del processo partecipativo:
    • ottobre – novembre 2014: si raccolgono le idee e le aspettative dei cittadini in tutta la provincia riguardo a una nuova legge sulla democrazia diretta e viene pubblicato l'esito dei dibattiti svolti in tutti i circondari con i cittadini interessati;
    • gennaio – marzo 2015: in workshops i rappresentanti di oltre 50 associazioni e organizzazioni approfondiscono i temi e le questioni centrali di una tale legge;
    • primavera 2015: la commissione legislativa incarica un gruppo di lavoro scelto tra i propri membri di stendere un disegno di legge che si basa su quanto emerso in questa prima fase di coinvolgimento dei cittadini;
    • su questioni con posizioni contrastanti il gruppo di lavoro ha interpellato esperti ed ha cercato soluzioni in un secondo giro di consultazioni con le organizzazioni;
    • marzo 2016: l'impianto del disegno di legge e i punti cardine vengono presentati alle organizzazioni con l'invito di trovare accordi sui punti di contrasto o di ricercare soluzioni alternative;
    • aprile – maggio 2016: Viene presentato l'esito di tutto il processo partecipativo in tutti i sette circondari ai cittadini interessati. A conclusione del processo sono stati invitati esperti per discutere l'esito del lavoro.

  • In data 26 ottobre 2016 la presidente della Ia Commissione legislativa, Magdalena Amhof, presenta in Commissione il disegno di legge. Questa stabilisce che il disegno di legge prima di essere presentato formalmente in Consiglio e di iniziare così l'iter di trattazione, questo dovrà essere discusso all'interno dei gruppi consiliari.

  • In data 24 febbraio 2017 33 organizzazioni rendono pubblica una lettera aperta rivolta ai consiglieri provinciali con la quale esigono l'avvio dei lavori consiliari sul disegno di legge e l'approvazione della legge Amhof/Foppa/Noggler entro e non oltre il primo maggio. Se così non avvenisse annunciano di voler presentare loro il disegno di legge su iniziativa popolare in Consiglio obbligandolo in questo modo di trattarlo definitivamente ancora prima delle elezioni provinciale del 2018.

 

 

 

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