Cittadine e cittadini!
Nel referendum del 9 febbraio 2014, rispondiamo con un chiaro NO!
NO alla legge sulla partecipazione civica approvata nella scorsa legislatura in Consiglio provinciale coi soli voti della SVP. Questa legge impedisce una vera partecipazione, perché nei fatti renderebbe impossibili in futuro altri referendum. Ma noi cittadine e cittadini vogliamo assumerci responsabilità per il futuro della nostra provincia e partecipare a decisioni importanti, perché finalmente ci sia un vero rinnovamento politico che duri nel tempo.
Per questo è stata anche ripresentata in Consiglio provinciale la proposta d’iniziativa popolare che era quasi diventata legge col referendum del 2009, col voto di quasi 18.000 cittadine e cittadini e l’appoggio di molte associazioni. Diamo a questa proposta di legge una nuova chance nel nuovo Consiglio provinciale!
Non c’è futuro senza noi cittadine e cittadini!
Vogliamo una vera democrazia – ora!
I firmatari dell’appello
Walther Andreaus
Priska Auer
Christine Baumgartner
Rudi Dalvai
Siegfried de Rachewiltz
Johannes Fragner Unterpertinger
Heini Grandi
Robert Hochgruber
Bernd Karner
Sepp Kußtatscher
Maria Kußtatscher Mair
Alois Lageder
Ottilia Mair
Verena Mumelter
Peter Ortner
Werner Palla
Doriana Pavanello
Wolfgang Piller
Johanna Plasinger
Kuno Prey
Roland Prünster
Georg Schedereit
Benno Simma
Heinrich Tischler
Karl Tragust
Tony Tschenett
Claudio Vedovelli
Otto von Aufschnaiter
Luis Vonmetz
Hans Widmann
e i promotori
Adolf Fliri
Alessandro Cosi
Andreas Riedl
Argante Brancalion
Clara Dolzani
Clemens Frötscher
Cristina Herz
Diego Delmonego
Elisabeth Ladinser
Emmy Delazer
Erika Rinner
Erwin Demichiel
Eva Prantl
Franca De Pasquale
Franz Egger
Franz Linter
Georg Bauer
Gertraud Raffeiner
Gertrud Gius
Gregor Beikircher
Griseldis Dietl
Hermann Taber
Hubert Comploi,
Johann Fliri
Karl Berger
Karl Trojer
Klaudia Resch
Konrad Hofer
Luisa Renzi
Marco Tavernar
Margareth Raffeiner
Edith Stein
Martin Fink
Martin Hauser
Michele Lonardi
Orlanda Jyoti
Roberto Paiarola
Roberto Pompermaier
Silvia Bacca
Sigmund Kripp
Simon Constantini
Simonetta Stringari
Stephan Lausch
Sybille Tezzele Kramer
Thomas Bracchetti
Toni Martini
Verena Frei
Verena Neubauer
Wilfried Meraner
Motivazioni
Il 9 febbraio 2014, per la prima volta i cittadini e cittadine aventi diritto al voto in Alto Adige decideranno con referendum se una legge approvata dal Consiglio provinciale debba entrare in vigore o no. Questo è possibile grazie alla riforma dello Statuto d’autonomia voluta dal Parlamento nel 2001, riforma che per l’approvazione delle regole procedurali della democrazia prevede appunto il referendum.
Possiamo decidere su una legge approvata il 6 giugno 1993 esclusivamente coi voti del gruppo SVP, che dovrebbe cambiare la vigente regolamentazione sulla partecipazione civica in provincia di Bolzano. Questa legge è la risposta della SVP all’esito del primo referendum provinciale, quello del 2009, fallito per i pochi voti mancanti al quorum – un sistema su cui abbiamo già espresso forti critiche. La stragrande maggioranza dei votanti era favorevole a diritti di partecipazione civica ben applicabili, per mezzo dei due strumenti essenziali della democrazia diretta: referendum e iniziativa popolare.
La legge della SVP non permette né l’uno né l’altro. Il referendum a controllo delle decisioni del Consiglio e della Giunta provinciali non è nemmeno previsto. E l’iniziativa popolare – che permette a cittadine e cittadini di presentare al Consiglio proposte proprie, di organizzazioni o associazioni – è regolamentata in modo da non arrivare affatto al referendum o da impedire che le proposte ottengano la necessaria maggioranza. Inoltre è esplicitamente negato il diritto di sottoporre al voto popolare proposte per modificare le regole procedurali della democrazia (elezioni e votazioni, comprese le disposizioni sugli stipendi dei politici); né è prevista un’informazione istituzionale indipendente. Questa legge permette a cittadine e cittadini solo di parlare. A decidere sarà come sempre la maggioranza in carica.
Noi cittadine e cittadini dell’Alto Adige abbiamo un’unica possibilità di potenziare ed estendere la sovranità che ci spetta in democrazia: respingere questa legge a maggioranza votando NO il 9 febbraio. Solo così il nuovo Consiglio provinciale sarà tenuto ad approvare una buona legge per una vera partecipazione civica. La proposta in questo senso, presentata da quasi 18.000 cittadine e cittadini col sostegno di molte associazioni, già attende la trattazione in Consiglio.
Non abbiamo più tempo da perdere. Sempre più persone capiscono che le questioni e problemi veramente grandi che inesorabilmente ci si pongono non possono essere risolti solo dai politici eletti. Noi cittadine e cittadini dobbiamo e vogliamo prenderci la nostra parte di responsabilità, e partecipare alle decisioni. Per far questo servono strumenti di democrazia diretta ben applicabili ed efficaci. L’esperienza e tutti gli studi scientifici sulla democrazia diretta in diversi Paesi mostrano che essa funziona veramente solo se i cittadini, per partecipare alle decisioni, non devono fare un’estenuante corsa a ostacoli.
Per una regolamentazione così molti cittadini e cittadine dell’Alto Adige lottano da più di 18 anni, con consenso crescente nella popolazione. È finalmente ora che diventi una realtà.
gennaio 2014