Chi invece non vuole rinunciare, ha solo due settimane di tempo per firmare presso il proprio Comune per il referendum contro la legge SVP sulla “partecipazione”.
Da fine luglio si raccolgono in tutta la provincia firme per poter sottoporre al referendum la legge sulla partecipazione che la SVP si è votata con i soli propri voti in Consiglio provinciale all’inizio di giugno.
Rimangono solo due settimane per raccogliere le firme necessarie delle quali manca ancora la metà. Non firmare per questo referendum equivale a rinunciare ai referendum a livello provinciale. Infatti se non raggiungeremo le firme necessarie per andare a referendum entrerà in vigore una legge che con soglie assurdamente alte e altri impedimenti impedirà praticamente la realizzazzione dei referendum provinciali, oltre ad escludere definitivamente la possiblità dei cittadini di intervenire sulle regole di democrazia e sugli stipendi dei politici. È difficile da comprendere un tale atteggiamento se si considera che molti cittadini lamentano l’incuria dei propri interessi da parte dei politici. Chi allora non vuole dare ai politici eletti una cambiale in bianco, ma invece vede l’utilità di poter controllare il loro operato durante la legislatura, non dovrà perdere l’occasione di firmare entro il 13 settembre nel municipio del proprio Comune di residenza a favore della richiesta di referendum su tale legge.
Contemporaneamente si cerca di raccogliere 8.000 firme per riportare alla trattazione del Consiglio provinciale il disegno di legge sulla democrazia diretta sostenuto da oltre 30 organizzazioni. Si tratta del disegno di legge che è stato già oggetto della prima votazione referendaria in Alto Adige nel 2009 e che allora ha avuto il consenso dell' 83% dei votanti. Questo disegno di legge, secondo i promotori, dopo l’auspicato rigetto della legge SVP nel referendum, dovrebbe finalmente diventare la base per una riforma dei diritti di partecipazione.
Nella conferenza stampa di ieri i promotori hanno presentato dati non confortanti della raccolta in atto. Due settimane prima del termine presso gli uffici comunali manca ancora pressochè la metà delle 8.000 firme richieste. La raccolta è osteggiata da difficoltà note come la limitazione dell’orario in cui è possibile firmare presso i Comuni (orario d’ufficio), la difficoltà a trovare le persone che possano autenticare le firme e abbiano il tempo da mettere a disposizione, dal fatto che ad alcuni cittadini intenzionati a firmare in Comune è stato impedito di farlo. Ma oltre a tutto ciò questa volta è stato determinate soprattutto il periodo di raccolta delle firme. Voluto o no, è stato provvidenziale per il gruppo consiliare della SVP deliberare la legge in giugno e costringere i cittadini a dover raccogliere le firme in piena estate.
Dipenderà ora solo dai cittadini che sono disposti a deporre la loro firma nel comune se si riuscirà ancora a giungere al traguardo. Per la raccolta presso i banchetti per strada non c’è più abbastanza tempo.