Incontro dell’Alleanza per più democrazia con i parlamentari

Riccardo Fraccaro (M5S),

Florian Kronbichler (SEL) e

Francesco Palermo (PD/SVP)

per un impegno comune a favore della sovranità popolare per stabilire le regole di democrazia,

venerdì 7 giugno dalle ore 16.30 alle ore 18.30 nella sala del Centro parrocchiale Bolzano, Piazza Parrocchia 24

Click to download file icon mp3 2013_06_07_Democrazia_Diretta_Parlamentari.mp3(116.6 MB 2:01:28)

 

Di che cosa parliamo?

Come ben ricorderete poco prima del primo voto referendario provinciale nel ottobre 2009 il vertice della SVP ha affermatoche spetterebbe esclusivamente al Consiglio provinciale varare le leggi che determinano le regole della democrazia. Tale affermazione si basa su una interpretazione restrittiva dell'art. 47 dello Statuto di Autonomia che va valere un cosiddetto vincolo implicito con il quale sarebbero esclusea priori quelle leggi dalla formazione attraverso un'iniziativa popolare per le quali nello Statuto (sempre art. 47) si prevede un iter rafforzato. Questa interpretazione è già stata fatta propria nel 2010, a differenza da altre quattro commissioni distinte (due in Aosta e due nella nostra provinci), da una commissione qui in Alto Adige che aveva da valutare l'ammissibilità di una richiesta referendaria.

Non vorremmo attendere il dibattito sulla riforma dello Statuto di Autonomia per porre la questione, ma vogliamo cercare di istituire una collaborazione riguardante un chiarimento all'interno dello Statuto (interpretazione autentica) che determini la possibilità di portare al voto referendario propositivo anche proposte di legge che riguardano le leggi indicate al comme 2 e 3 dell'art. 47, cioè le leggi sulla forma digoverno, ovvero essenzialmente la legge elettorale e la legge sulla democrazia diretta.

Riteniamo che non solo in base alle esperienze negative fatte ma proprio in lineadi principio questa materia (la forma di governo o semplicemente le regole della democrazia) almeno debba poter essere determinata anche attraverso il voto referendario su proposte dai cittadini e che così nonsiano di esclusiva competenza dell'assemblea di rappresentanza. Al contrario saremmo dell'avviso che tale materia non dovrebbe proprio essere lasciata a discrezione della rappresentanza politica inquanto implica il pericolo che essa si chiuda sistematicamente in se stessa e che le riforme incombenti del sistema politico rimangano legati ai specifici interessi di coloro che momentaneamente sono al governo. Secondo i principi fondamentali della democrazia che stabiliscono la necessità della divisione dei poteri e del controllo reciproco, dovrebbeinvece essere di competenza di un'assemblea eletta esclusivamente a tale scopo stabilire queste regole.

L'incontro non sarà pubblico in quanto il tema è molto specifico ma è pensato proprio come occasione di confronto della rappresentanza politica con istanze sulle quali non abbiamo intenzione di cedere.Contiamo sulla Vostra partecipazione! Ci sembra un'incontro importante perla democrazia nella nostra provincia!

Cari saluti

Stephan Lausch

 

Introduzione approfondita al tema

Le regole della democrazia attualmente a livello nazionale possono essere stabilite solo dal Parlamento, qui, in Alto Adige invece è incerto se esista un vincolo implicito che limiti la formazione delle leggi fondamentali all’iter consiliare. Ciò che questo dato di fatto comporta è evidente ed è uno scandalo! A livello nazionale viviamo con una legge elettorale che perfino gli autori possono impunemente definire una porcata e non servirebbe nulla per rimuoverla se anche tutta la popolazione del paese lo richiedesse. A livello provinciale abbiamo visto che il Consiglio provinciale in tre legislature non è stato capace di realizzare una riforma elettorale che sia degna di questo nome e non sono servite tre tornate di iniziative popolare e una referendaria a convincere la rappresentanza politica a predisporre una legge sulla partecipazione diretta dei cittadini che possa da loro essere accettata. Sappiamo invece che in Germania sono state e continuano ad essere lanciate iniziative referendarie come p.e. quella a Brema, dove è stata introdotta una legge elettorale con il voto dei cittadini che ora funge da esempio per tutta la nazione. Sappiamo che in Svizzera la Costituzione viene continuamente aggiornata attraverso iniziative referendarie e riforme costituzionali vengono realizzate a livello cantonale non dai parlamenti ma da apposite assemblee costituzionale che lavorano in stretto contatto e con la partecipazione della popolazione.

È evidente che la determinazione delle regole della democrazia non potrebbe essere in mani meno adatte che in quelle dei parlamentari in quanto si tratta di persone che sono più esposte al pericolo di essere soggette a manipolazioni tese a garantire interessi particolari attraverso l’uso particolare del potere democratico. È inoltre evidente che il pericolo maggiore per la democrazia, l'autoreferenzialità di uno dei poteri, ha la sua origine proprio nel fatto che un potere decide su se stesso.

L’alternativa o anche antitesi alla realtà attuale è quella di dare ai cittadini con strumenti di democrazia diretta non solo il potere di respingere modifiche dell’assetto democratico come è previsto con il referendum costituzionale o confermativo ma di poter presentare anche proposte e portarle al voto referendario. Ciò a livello nazionale non è possibile mentre a livello provinciale lo si è potuto sperimentare per trovarsi poi imposta un’interpretazione restrittiva dello Statuto di Autonomia che preclude questo diritto ai cittadini.

L’utopia invece o la sintesi delle opzioni contraposte è che sia un organo istituito ad hoc ad elaborare le regole della democrazia, un’assemblea costituente o un convento, nominato dagli elettori unicamente a tale scopo e vincolato a svolgere questo incarico con la massima partecipazione dei cittadini. Vedi l’esempio Islanda!

A questo punto dobbiamo scegliere! Viviamo in una democrazia a rischio per il fatto che le sue regole vengono determinate da coloro che sono maggiormente tentati di sfruttarle a proprio beneficio. È sicuramente un’utopia lontana nella sua realizzazione stabilire che non debba essere la rappresentanza politica a determinare queste regole ma solo una commissione nominata esclusivamente a tale scopo. E allora non sarebbe giusto impegnarsi per dare ai cittadini, come controbilanciamento alla situazione attuale, il diritto di concorrere nella determinazione delle regole della democrazia tramite proposta e voto referendario?

Anche ciò si presenta difficile a livello nazionale visto che non esiste nemmeno il referendum propositivo per la legislazione semplice. Però nelle regioni e nelle provincie a statuto speciale la questione è in sospeso e da chiarire. Varrebbe la pena di considerare ulteriormente questi territori come terre di sperimentazione e vedere cosa succederebbe se i cittadini potessero concorrere nello stabilire le regole della democrazia, decidere come voler eleggere la propria rappresentanza e come esercitare loro stessi il potere decisionale.

Intanto aggiungiamo alla tesi l’antitesi, poi si arriverà alla forma compiuta!

Dieses Portal verwendet Cookies zur Optimierung der Browserfunktion.Wenn Sie mehr über die von uns verwendeten Cookies und deren Löschung erfahren möchten, ziehen Sie bitte unsere Datenschutzbestimmung zu Rate.Datenschutzbestimmung.

  Ich akzeptiere die Cookies von dieser Seite.
EU Cookie Directive Module Information