Cinque gruppi consiliari vogliono rendere possibile il referendum consultivo su due differenti proposte di regolamentazione della democrazia diretta.
I gruppi consiliari della BürgerUnion, dei Die Freiheitlichen, del Movimento cinque stelle, dei verdi/Grünen/verc e di L’Alto Adige nel Cuore hanno ripresentato in Consiglio provinciale la nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta. Con questa ripresentazione gli aventi diritto al voto a livello provinciale dovranno ricevere l'opportunità di esprimere in un referendum consultivo in modo chiaro se preferiscono la proposta di regolamentazione in fase di elaborazione del Consiglio provinciale o quella già accettata nella votazione referendaria del 2009 da ben oltre 100.000 cittadine e cittadini. Solo con l’espressione di una tale preferenza il Consiglio avrà modo di poter adeguare il più possibile la propria legge alle proposte e alle aspettative maggioritarie dei cittadini e delle cittadine.
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il disegno di legge popolare ripresentato
Il presente disegno di legge è stato respinto nell'aprile 2015 dalla maggioranza con la motivazione che il Consiglio provinciale si appresta ad elaborare una normativa totalmente nuova sulla democrazia diretta, dopo aver raccolto le aspettative e le proposte dei cittadini e delle cittadine e con l'impegno a tenerle in considerazione. In questo contesto, si è parlato esplicitamente di una “bocciatura tecnica” e non sostanziale.
I promotori dell'iniziativa di legge popolare sono convinti che su leggi fondamentali come questa deve essere rispettata la volontà chiara dei cittadini e delle cittadine della provincia. A ciò corrisponde la promessa della SVP di voler sottoporre il disegno di legge del Consiglio prima della votazione finale al voto popolare consultivo. Ciò è possibile con lo strumento del referendum, nei modi consentiti per simili leggi. Se tale voto però si potrà esprimere solo sul disegno di legge del Consiglio, allora – premettendo una legge più qualificata dell’attuale – ci sembra scontato la preferenza a favore di questo. Ciò però non vuol dire che la nuova normativa rappresenti davvero l'autentica volontà delle cittadine e dei cittadini.
In questo caso, infatti, con quattro iniziative di legge popolare e due referendum, che hanno avuto una larga approvazione, le volontà autentiche dei cittadine e dei cittadini sono formulate chiaramente e hanno avuto un largo consenso.
È in questo caso dunque legittima la richiesta alla rappresentanza politica nel Consiglio provinciale di poter verificare se il risultato del lavoro del Consiglio provinciale per una nuova legge sulla democrazia diretta non sia solo migliore della normativa esistente, dichiarata unanimemente carente, ma anche se esso corrisponda davvero alle proposte dei cittadini e delle cittadine confermate da due referendum.
Questa verifica può essere fatta solo attraverso un referendum consultivo in cui sia il disegno di legge elaborato dal Consiglio che quello approvato dalla popolazione siano sottoposti al giudizio dei cittadini e delle cittadine, che in questo modo ottengono una vera possibilità di scelta.