Il punto dolente nel nuovo disegno di legge sulla democrazia diretta
La prima commissione legislativa del Consiglio provinciale ha presentato le linee generali del nuovo disegno di legge sulla democrazia diretta. Il referendum confermativo su delibere della Giunta provinciale dev'essere previsto nel testo di legge. Viene rivendicato da complessivamente 60.000 firme raccolte per 4 iniziative popolari e un referendum confermativo nonché da 115.000 voti a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare nella votazione referendaria del 2009.
L'Iniziativa per più democrazia segue con interesse i lavori sulla nuova proposta di legge e ci tiene a mettere in evidenze quanto segue:
Va riconosciuto che la proposta che viene elaborata sotto la direzione della presidente della prima commissione legislativa Magdalena Amhof e la consigliera verde Brigitte Foppa contiene indubbiamente elementi molto positivi. La qualità del prodotto finale sarà però determinato da molti dettagli che devono essere ancora stabiliti.
Non una questione di dettaglio ma di principio, di completezza ed efficacia è invece la sfida per la commissione e poi il plenum del Consiglio di superare le perplessità presenti sull'introduzione del referendum confermativo su atti amministrativi della Giunta provinciale. Progetti di forte impatto e molte altre iniziative rilevanti a livello provinciale vengono deliberati e realizzati con tali atti amministrativi. Esempio attuale e eloquente è la progettazione da parte della Giunta per un importo di 25,4 milioni di euro di un nuovo collegamento funi-viario con San Genesio che inciderebbe fortemente sui prati del Talvera come zona centrale di ricreazione di Bolzano. L'opinione dei cittadini a riguardo ed eventuali proposte alternative non sembrano interessare minimamente la Giunta.
Risulta evidente che la commissione legislativa è sottoposta alla pressione da parte di settori influenti dell'economia che cercano di evitare che la popolazione oltre al controllo diretto sulle leggi del Consiglio non riceva anche quello sulle delibere della Giunta provinciale. Va considerato in questo contesto che anche se venisse respinto dalla popolazione qualche mega progetto ciò alla comporterebbe anche più disponibilità finanziaria a favore di settori di produzione molto più diffusi nella popolazioni quali quelli della media e piccola impresa. Quanto sia infondata ogni paura lo si può verificare sull'esempio della prassi ormai ventennale della democrazia diretta in Baviera. Iniziative popolari su questioni che riguardano progetti di mobilità, di servizio, economici, sociali, infrastrutturali e culturali sono ormai 2.676 che hanno portato a 1.629 votazioni referendarie. La partecipazione dei cittadini supera in media il 50% e proprio nulla fa rilevare che l'esercizio di questo potere abbia comportato svantaggi per l'economia bavarese. Anzi, questi strumenti di partecipazione, dopo aver fatto esperienza con essi per molti anni, vengono ora apprezzati anche dagli oppositori di una volta.