La risposta ai problemi dell'Europa siamo noi cittadine e cittadini!
L'Unione Europea è una costruzione di organizzazione democratica alquanto strana. Essa ha un Parlamento che dovrebbe avere il potere legislativo ma non può emanare leggi ed è circondato da organismi che hanno maggiore influenza e maggior potere decisionale di esso stesso. Commissione europea, Consiglio dell'Unione europea, Consiglio europeo, Banca centrale europea, ECOFIN, ESM ed altri sono coinvolti nelle decisioni in modo non chiaro e assolutamente non trasparente.
Le cose sono chiare: L'UE viene determinata da forze che non hanno proprio l'interesse di ricercare soluzioni che superino gli interessi nazionali. Solo la Commissione europea che si compone di rappresentanti dei partiti di maggioranza degli stati nazionali e solo questa può esercitare il potere legislativo, unendo così in sè il potere esecutivo con quello legislativo. Li stati nazionali che dovevano essere superati dalla Comunità Europea, la sfruttano per i loro interessi. E questi di regola non sono quelli dei loro cittadini ma i rispettivi interessi economici più forti.
Se ora con le elezioni siamo al punto di dover temere che le forze „nazionalpopuliste“ nell'UE potrebbero prendere in mano le redini,
in fondo al testo trovi i nomi dei candidati in Alto Adige che hanno firmato
questo succede perché per i cittadini l'Europa è diventata un concentrato sovranazionale democraticamente incontrollabile di poteri economici: dell'agroindustria, dei giganti dell'energia e dell'industria chimica, dell'industria bellica e dei complessi della finanza e delle assicurazioni. Sono loro che determinano la politica.
Contro tale abuso dell'Europa si può contrapporre solo l'empowerment delle cittadine e dei cittadini!
La risposta a una tale situazione pericolosa si chiama: "Now the citizens!"
Democracy International ha lanciato questa iniziativa assieme ad altre 60 organizzazioni. Essa comprende l'opportunità proposta ai candidati all'elezione europea di dichiarare il proprio impegno nei confronti dei propri elettori di voler porre proprio nelle mani dei cittadini stessi la ricerca della soluzione del problema di fondo dell'UE e cioè della sua organizzazione democratica.
L'obiettivo è la formazione di una maggioranza nel Parlamento Europeo a favore dell'istituzione di assemblee formate da cittadini estratti a sorte in tutti i paesi dell'UE, con l'incarico di elaborare raccomandazioni concrete per un futuro democratico dell'Europa. Da queste proposte dovranno poi scaturire dei disegni di legge, comprendenti anche proposte di modifica dei trattati, e essere sottoposti nella loro versione definitiva da sviluppare da un convento all'approvazione referendaria da parte di tutti i cittadini europei. Un gruppo interparlamentare nella legislatura 2019-2024 per il futuro della democrazia europea avrà il compito di calendarizzare questa riforma democratica.
Finora hanno firmato oltre 323 candidati (23/05) per le elezioni al Parlamento Europeo di tutti i paesi dell'UE questo impegno. L'Iniziativa per più democrazia sostiene questa campagna e si è rivolta ai candidati alle elezioni europee che si presentano qui in Alto Adige con l'invito di assumersi questo impegno nei confronti delle cittadine e dei cittadini. Con convinzione, e determinati a perseguire questi obiettivi, quattro candidati hanno firmato questo autoimpegno:
- · Martine De Biasi della lista „Sinistra/die Linke“
- · Judith Kienzl della lista „Grüne/verdi“
- · Norbert Lantschner della lista „Grüne/verdi“
- · Cristiano Zanella della lista „Movimento 5*“
Quanto è necessaria questa riorganizzazione democratica dell'Europa viene descritto in modo impressionante dalla giornalista tedesca Ute Scheub nel suo libro
„Die unvollendete EUROPA Demokratie“. Il suo messaggio:
NON DISTRUGGERE, MIGLIORARE!!