VOGLIAMO SPEGNERE IL FUOCO
VOGLIAMO AIUTARCI DA NOI!
CON DUE PROPOSTE DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE NOI CITTADINI VOGLIAMO FINALMENTE CO-DETERMINARE LA POLITICA!
Link al sito delle due proposte di legge di iniziativa popolare
Sono state ricordate le parole di Papa Francesco che parla della Terra come della nostra casa comune della quale abbiamo il compito di aver cura.
Invece questa nostra Terra brucia: bruciano le selve, si sciolgono le cappe polari e i ghiacciai, si estinguono sempre più specie, catastrofi di siccità e inondazioni di dimensioni bibliche nonché pandemie minacciano la vita di milioni di esseri umani. Cittadini e scienziati dubitano che si stia veramente intervenendo per invertire questi drammatici sviluppi. I cittadini voglio tutti insieme potersi aiutare da se. In tanti Paesi esistono esempi concreti incoraggianti. Alcuni sono stati riportati su manifesti in piazza.
In Alto Adige no! Dal 2018 è in vigore una legge provinciale che avrebbe dovuto rendere fattibili le votazioni referendarie. L'esperienza è un'altra. I referendum propositivi - l'una metà della democrazia diretta - si sono dimostrati non praticabili, e ultimamente i cittadini sono addirittura stai costretti a salvare l'altra metà, il referendum stesso.
Oltre alle carenze tecniche già note, la legge del 2018 ne ha anche di sostanziali, che però vanno benissimo all'attuale maggioranza di governo provinciale, che non vuole sapere di referendum.
Potete firmare fino alla fine di settembre.
Elenchiamo qui le carenze sostanziali della legge in vigore:
- la composizione e la funzione della Commissione della Giunta provinciale, le cui decisioni sull'inammissibilità delle richieste referendarie possono essere impugnate sì in tribunale, ma con costi enormi per i ricorrenti, per cui la Commissione può argomentare e decidere come meglio crede;
- le soglie delle firme troppo alte e non graduate diversamente in base ai vari strumenti;
- una cerchia già prima limitata ed ora ancor più ristretta di persone autorizzate ad autenticare le firme, visto che non vengono più autorizzati insegnanti e personale sanitario;
- l'obbligo di depositare la propria firma solo nel comune di residenza e il divieto di raccogliere le firme nei mercati.
- Quella della democrazia diretta e della partecipazione in Alto Adige è una storia di impedimenti, una storia di come ai cittadini vengono negate la loro sovranità e autonomia, nonostante siano sancite dallo Statuto di autonomia,
- una storia la cui drammaticità sta diventando evidente con la crisi climatica fisica e sociale: se i cittadini della nostra provincia avessero potuto co-determinare la politica direttamente già 20 anni fa, oggi non ci troveremmo in una situazione così difficile. Non dovremmo lottare per una politica di collaborazione, ora che è più che mai necessario praticarla. Attorno a noi intanto vediamo cosa può diventare realtà, se i cittadini possono partecipare e co-determinare la politica.
- Ma è anche la storia di una lotta ormai quasi trentennale per questa autonomia dei cittadini.
Formalmente, cioè per legge, ci è stata concessa.
In realtà però non è ancora praticabile perché ci viene negata con ostacoli e impedimenti nascosti.
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- Con la proposta di legge I chiediamo che i cittadini possano utilizzare più facilmente gli strumenti di democrazia diretta e che vengano eliminate le possibilità di ostruzione e impedimento,
- con la proposta di legge II chiediamo che i cittadini possano determinare loro stessi la propria democrazia.
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Questa volta purtroppo in base alle legge provinciale si può firmare solo nel proprio comune di residenza.
Potete firmare fino alla fine di settembre.