Quale candidato sindaco è disposto a condividere il potere politico e la responsabilità
con le cittadine e i cittadini?
L'imminente elezione del consiglio comunale di Bolzano a molti cittadini dà l'impressione di essere sprofondati ancor di più nella crisi politica della città che si trascina ormai da tanti anni. La governabilità della città sembra essere più lontana che mai. Questa percezione viene rassodata dal gran numero di liste che si presentano e di candidati sindaco ancora più numerosi rispetto alle elezioni dell'anno passato.
L'Iniziativa per più democrazia però vede la causa della problematica altrove e la avverte in modo più evidente nel fatto che ormai quasi la metà degli aventi diritto al voto si è congedata da questo tipo di politica e non ha nessuna intenzione di farsi da essa rappresentare. Le cittadine e i cittadini non ne possono più di una politica che si presenta come una continua lotta di tutti contro tutti nella quale non ci si batte per le soluzioni migliori per la città, ma dove una maggioranza è sempre tesa a realizzare i propri interessi specifici.
L'Iniziativa per più democrazia in un sondaggio rivolto a tutti i candidati sindaco ha confrontato questi con una concezione di politica oltremodo differente:
con una politica nella quale il potere politico e la responsabilità vanno condivisi con i cittadini. In effetti esistono solo due vie d'uscita dalla crisi politica che si acuisce a vista: una è una riduzione di democrazia attraverso la concentrazione di sempre più potere nelle mani di pochi seguita da una graduale limitazione del dibattito democratico (riduzione del numero di rappresentanti politici e della possibilità di contrastare le intenzioni di una maggioranza), l'altra invece punta a più democrazia con la distribuzione produttiva del potere politico su tutte le forze della società che vogliono partecipare alla formazione del bene comune.
La prima risposta è stata perseguita già nel secolo passato con esito catastrofico. Nonostante ciò esistono di nuovo esempi che mirano in questa direzione (la riforma della Costituzione italiana, la nuova legge elettorale nazionale ... ). Noi invece puntiamo sulla condivisione del potere politico e della responsabilità, su un'apertura non prevenuta nei confronti della società, sulla sua forza d'iniziativa e capacità di controllo! Per farle valere abbiamo bisogno di rappresentanti politici che non si aggrappano in modo accanito al potere e cercano sempre di imporsi. Devono avere la capacità di interpretare i messaggi che arrivano dalla società. Devono saper sviluppare assieme a tutti gli altri rappresentanti eletti valide proposte sulle quali devono saper coinvolgere fin dall'inizio tutti coloro che sono interessati. Devono saper prendere le decisioni ben sapendo e accettando che questi possono essere subito respinti da coloro ai quali sono stati finalizzati. Devono anche saper apprezzare se sono altri che si rivolgono a tutta la comunità con le proprie proposte e soluzioni per sapere se vengono accettate o respinte.
Abbiamo sondato presso i candidati sindaco se fossero disponibili a porre le condizioni per una tale condivisione dei cittadini alla politica attraverso nuovi strumenti di democrazia diretta, processi partecipativi e una riforma sostanziale dello statuto su questa materia. Abbiamo trovato almeno tre dei candidati disponibili ad un tale indirizzo della loro politica (Kollmann, Lantschner, Pifano), ma sono troppi i candidati che non hanno ritenuto doveroso confrontarsi con la questione posta (Artioli, Baur, Holzmann, Murano, Pittarelli, Puglisi Ghizzi und Tagnin).
Ecco qui l'esito del sondaggio nel dettaglio:
elaborazione del sondaggio: le domande con la classificazione delle risposte date dai singoli candidati; grafica delle risposte; graduatoria
questionario
risposta Caramaschi
risposta Gennaccaro
risposta Kollmann
risposta Lantschner
risposta Pifano
risposta Zappetti