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Ultima modifica: Mercoledì, 05 Ottobre 2022 12:29
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Pubblicato: Mercoledì, 05 Ottobre 2022 12:09
ATTENZIONE!
PROROGHIAMO LA RACCOLTA FIRME
PER LE DUE PROPOSTE DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
FINO AL 7 OTTOBRE

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Non abbiamo ancora raggiunto il numero di firme richiesto.
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Per questo proroghiamo la raccolta firme nei comuni di una settimana fino al 7 ottobre!
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Perché dovremmo firmare di nuovo?
L'ultima volta la raccolta firme era il presupposto per salvare il referendum!
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Invitiamo ora a firmare le due proposte per poter noi cittadini contribuire a risolvere i nostri problemi e per evitarne di ulteriori e maggiori.
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Con la democrazia limitata a quella rappresentativa siamo finiti in un vicolo cieco.
Possiamo far valere gli interessi di tutti e il bene comune con le votazioni referendarie.
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Vogliamo una democrazia diretta che funzioni così bene come in Svizzera!
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Questo può essere raggiunto con le nostre due proposte.
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Perciò ti preghiamo di firmare ancora entro questa settimana (fino al 7/10) le due proposte nel tuo comune di residenza!
Non possiamo aspettarci le soluzioni dai politici. Dobbiamo attivarci noi stessi.
Solo insieme, rappresentanti e cittadini attivi, possono affrontare e risolvere
le sfide immense cui siamo di fronte!
Non abbiamo ancora raggiunto il numero di firme necessario per presentare in Consiglio provinciale le nostre due proposte di legge. Anche se i tempi per noi diventano stretti, proroghiamo la raccolta firme di una settimana con la speranza di farcela. Non vorremmo che migliaia di cittadini abbino firmato e noi lavorato per mezz'anno invano.
Perché dovremmo adesso firmare di nuovo?
L'ultima volta in estate 2021 16.500 cittadini hanno firmato affinché si svolga una votazione referendaria per salvare il referendum. In data 29 maggio 2022 il referendum poi è stato effettivamente salvato dal voto di 70.000 cittadini!
Firmare le due proposte di legge ora è importante, affinché gli strumenti di democrazia diretta possano essere sistemati in modo che noi cittadini finalmente possiamo prendere decisioni politiche proprio come prevede lo statuto di autonomia e per poterci confrontare noi stessi con le attuali immense sfide e per scongiurarne di ancora maggiori. Con la mera democrazia rappresentativa siamo finiti in un vicolo cieco. Abbiamo lasciato decidere per noi persone che più che il bene comune rappresentano gli interessi di pochi.
Se devono valere gli interessi di tutti noi, allora dobbiamo poter decidere effettivamente noi tutti quanti.
Questo è possibile con votazioni referendarie.
Siamo noi cittadini che meglio sappiamo quello che ci serve e quello che vogliamo
e che a tale fine insieme abbiamo tutte le competenze ed esperienze necessarie.
È proprio quello che la maggioranza di governo locale vuole impedire nonostante lo statuto di autonomia ci dia questo diritto. Così essa p.e. ha impedito che si svolga un Consiglio dei cittadini estratti a sorte sulle misure da prendere contro la catastrofe climatica incombente, un referendum propositivo sulla tutela della biodiversità nella nostra provincia. Inoltre essa si ostina a non eliminare gli impedimenti e le limitazioni esistenti nella legge sulla democrazia diretta.
Vogliamo una democrazia diretta che funzioni bene come in Svizzera!
È ciò che vogliamo e possiamo realizzare con le due proposte di legge di iniziativa popolare.
Per questo vi chiediamo di cogliere l'opportunità di firmare ancora entro questa settimana le due proposte di legge nel vostro comune di residenza!
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Ultima modifica: Venerdì, 03 Giugno 2022 12:59
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Pubblicato: Venerdì, 03 Giugno 2022 12:58
Il presidente della provincia Arno Kompatscher afferma:
"In Alto Adige abbiamo ancora molto da imparare dalla Svizzera ..."
Come è già successo in occasione degli altri referendum provinciali, anche questa volta purtroppo resta una sensazione di disagio per qualcosa cui si è mancato di rispetto. Siamo molto lontani da una gestione obiettiva, trasparente e rispettosa di momenti così preziosi come il voto referendario, in cui sono i cittadini a decidere. In realtà questi sono momenti decisivi per la democrazia, in cui si verifica se democrazia significa veramente governo del popolo e nei quali si viene a sapere come i cittadini decidono su questioni importanti.
Se qualcuno non è pronto per questo livello di democrazia nella nostra Provincia, questi sono la maggioranza al potere e i media che le coprono le spalle. Inganno e depistaggio sono stati ancora una volta dominanti. Non c'è da stupirsi che solo poco meno di un quarto degli aventi diritto al voto abbia resistito a questo gioco ingannevole. Proprio per questo dobbiamo essere sempre più consapevoli, che noi cittadini disponiamo di strumenti con i quali possiamo avere un'influenza decisiva nel plasmare il futuro della nostra Provincia nel tempo che intercorre fra due elezioni.
71.000 cittadini, su iniziativa di poche persone, hanno gettato le basi per uno
sviluppo positivo della democrazia in Alto Adige.
Con una vittoria del sì, la maggioranza di governo avrebbe visto confermate norme dannose per la democrazia,
con il chiaro NO espresso dagli elettori non si torna indietro su quanto conquistato.
Non ci aspettiamo che questi partiti ora al governo cambino minimamente il loro atteggiamento nei confronti della democrazia diretta. La loro idea di politica è determinata dal mantenimento totalitaristico del potere e dall'applicazione spietata di interessi particolari, per i quali il diritto di obiezione dei cittadini è una spina nel fianco. Il primo firmatario della legge ora bocciata dal popolo, Josef Noggler, non avrebbe potuto dirlo più chiaramente: "Non ci lasciamo ricattare (con il referendum)!" Per l’SVP l’appello alla volontà del popolo è un ricatto, la richiesta di negoziazioni e la ricerca del consenso sono una messa in discussione della propria sovranità di potere.
È un arduo processo di apprendimento per tutti uscire dalle lotte di potere, dalla logica di potere del più forte, verso una politica di ricerca del consenso più ampio possibile. Quasi la metà del consiglio provinciale sembra pronta a trasformare in realtà una tale comprensione della politica. L'Iniziativa per più democrazia continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per assicurarsi che ciò diventi patrimonio della maggioranza.
Qui il link ad un caloroso saluto (purtroppo solo in tedesco) al risultato del referendum da parte di
Ralf-Uwe Beck, portavoce della grande organizzazione che in Germania si impegna per i nostri stessi obiettivi
p.s.: L’Obmann dell’SVP afferma ora di potersi immaginare anche per l'Alto Adige un modello referendario, come in Svizzera. Sa di cosa sta parlando? È proprio questo che avevamo proposto in fase di stesura nel processo partecipativo della legge del 2018. Se la nostra proposta allora fosse stata accettata, varrebbe la regola che tutte le leggi provinciali non entrano in vigore per 100 giorni, ad eccezione di quelle approvate dai due terzi del Consiglio con propria clausola d'urgenza - per le quali la raccolta delle firme per referendum avrebbe potuto iniziare subito dopo l'entrata in vigore. Nei 100 giorni 4.200 cittadini (l'equivalente del numero di firme richieste in Svizzera! Da noi ora sono 13.000) avrebbero potuto portare la legge sospesa al voto referendario con raccolta firme, senza autenticazione delle firme, ma con verifica da parte del Comune.
"Non li giudicheremo dalle loro parole, ma dalle loro azioni".
Quello che i partiti di maggioranza al governo provinciale e i media che le coprono le spalle hanno ancora da imparere
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