Incontro di Dialogo "Una Vita Buona per Tutti"

invito al Grande Incontro di Dialogo

 

Quest'anno, l'Iniziativa per una più democrazia, insieme a Climate action e OEW (Organizzazione per un mondo solidale), approfondisce la questione di come possiamo trovare una vita buona per tutti in questo mondo e come si potrebbe presentare.

Abbiamo letto libri sull'argomento, abbiamo condotto un sondaggio online a cui hanno risposto più di 200 persone e abbiamo avuto l'opportunità di approfondire ulteriormente l'argomento in un incontro con alcuni autori.

Ora vogliamo far convergere il tutto in un INCONTRO DI DIALOGO formato da cinquanta persone e invitare tutti coloro che si sono avvicinati alla questione per riunirsi e a condividere i loro desideri e le loro aspettative.

Concretamente come immaginate una vita che si realizza

- in un buon lavoro per tutti, facendo uso e avendo cura dei beni comuni,
- in un quadro giuridico che renda possibile l'autodeterminazione e l'auto-organizzazione,
- nella solidarietà e nel rispetto delle altre vite,
- in confini riconosciuti in cui esiste abbastanza per tutti, ma non sempre di più per pochi?

Da noi e in tutto il mondo risplendono gli innumerevoli punti di luce di queste utopie desiderate e vissute, che vogliono ritrovarsi e creare una rete che possa sostenerci e dare sostegno a sempre più persone.

Ecco perché vogliamo riunirci in questa giornata.

Svolgimento provvisorio:

ore 10:00: Ci troviamo nella Cantina Culturale del Grand Hotel Dobbiaco - Centro Culturale - primo ingresso venendo dalla Stazione FS;

ore 10:15: Grande incontro di Dialogo con al massimo 50 persone. Gli organizzatori avviano l'incontro p.e. anche con la presentazione dell'esito del sondaggio online. I partecipanti esprimono le loro aspettative e desideri riguardanti una Vita Buona per Tutti;

ore 11:30: In base alle idee presentate formiamo al massimo 4 cerchi che si distribuiscono su quattro locali diversi - ci accordiamo sullo svolgimento del dialogo e stabiliamo priorità;

ore 13:00: pranzo comune nella casa con un piccolo contributo per la copertura delle spese;

ore 14:30: approfondimento nelle piccole cerchie di dialogo - cosa può essere rilevato di prioritaria rilevanza per una Buona Vita di Tutti;

ore 16:00: portiamo i contenuti essenziali del nostro dialogo nella grande cerchia come elementi per un documento finale  che verrà trasmesso ai partecipanti per una valutazione redazionale.

 

 
 

Promessa non mantenuta

Fratelli d'Italia non rispetta l'impegno firmato con i cittadini


Logo Buendnis06 klklIniziativa per Più Democrazia è sconcertaita dal modo in cui la Prima Commissione Legislativa del Consiglio provinciale ha trattato e respinto i progetti di legge che avrebbero dovuto finalmente garantire l'applicabilità dei diritti di codeterminazione. Sono stati presentati in Consiglio provinciale da sei partiti dell'Alleanza per Più democrazia e ora respinti in Commissione da SVP, Fratelli d'Italia e la lista Vita.

Non c'è stata alcuna volontà di affrontare seriamente la questione, anche se si trattava nientemeno che dell'applicabilità di un diritto politico dei cittadini che una grande maggioranza di cittadini altoatesini considera almeno ugualmente importante come il diritto di voto (si veda il sondaggio ASTAT 22/2022). Sebbene il diritto di codecisione sia un diritto politico fondamentale attribuito ai cittadini dallo Statuto di Autonomia (art. 47), esso attende di essere esercitato da 23 anni (!). Le proposte avanzate per rendere finalmente applicabile questo diritto sono state valutate positivamente da diversi giuristi costituzionali.

Il fatto che la COMMISSIONE PER I DIRITTI UMANI dell'ONU abbia condannato l'Italia a eliminare gli stessi ostacoli all'esercizio del diritto costituzionalmente sancito del referendum, che i due disegni di legge intendevano eliminare dall'attuale legge provinciale, continua a essere semplicemente ignorato. L'obbligo imposto dalla massima istanza e autorità di salvaguardia dei diritti umani viene ancora una volta disatteso.

l'impegno firmato da FdIMa la cosa più grave è che la presidente del Comitato legislativo, Anna Scarafoni di Fratelli d'Italia, con il suo voto contrario ha completamente disatteso l'impegno con i cittadini sottoscritto in vista delle ultime elezioni regionali. Insieme ad altri sei partiti, si erano impegnati nel giugno 2023 a far si che venissero approvate in Consiglio provinciale le due proposte di modifica della legge provinciale sulla democrazia diretta. Si tratta di una palese violazione della fiducia che toglie credibilità a questo partito di governo con la sua pretesa di affidabilità. Tanto più che il collega di partito e vicegovernatore Marco Galateo ha più volte assicurato ai partner dell'alleanza che FdI manterrà la parola data. Lo stesso vale per l'esponente Holzeisen della lista VITA, che nonostante si sia pubblicamente impegnata a sostenere l'iniziativa legislativa prima delle elezioni e lo ha ribadito ancora quattro giorni prima del dibattito in Consiglio ha votato poi per un parere negativo.
La nausea nei confronti della politica e la sfiducia nei confronti dei rappresentanti politici trovano così ancora una volta conferma.

È chiaro che il fatto deplorato è frutto della sottomissione alla volontà della SVP, che da sempre boicotta i diritti di codeterminazione dei cittadini. I suoi due esponenti nella commissione legislativa hanno assistito a questo pessimo gioco senza dover aprire bocca.

Iniziativa per più democrazia non si fermerà certo qui. Il mancato rispetto della parola data e l'atteggiamento di boicottaggio saranno ricordati ai cittadini fino alle prossime elezioni provinciali.

 
 

pensa alla democrazia e vota

LA DEMOCRAZIA CHE VOGLIAMO!

 

Ekklesiasterion Paestum

 

Quattro persone impegnate per lo sviluppo della democrazia in Europa,

in brevi interventi e in una conversazione moderata con Markus Lobis,  illustrano e spiegano forme di democrazia parlamentare, diretta, partecipativa e consultiva-digitale attualmente esistenti, che ci sembrano esemplari per la democrazia che vogliamo.

Mercoledì 20 settembre 2023, ore 18:00-20:30
Sala conferenze del Centro Pastorale, Bolzano, Piazza Duomo

oppure partecipazione online registrandosi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le relazioni saranno in lingua tedesca senza traduzione simultanea.

 

 Moderazione:     Markus Lobis
Relatrici e relatori:
La democrazia della concordanza
    • Prof. Wolf Linder, Istituto di Scienze Politiche, Berna -
La democrazia participativa - Cittadini competenti
    • Veronika Kienzle, Ministero del Baden-Württemberg Baden Württemberg -
La democrazia diretta per la sovranità delle cittadine e dei cittadini
    • Ralf-Uwe Beck, Thüringen, portavoce di Mehr Demokratie e.V. -
La democrazia digital-consultativa - ottenere velocemente e semplicemente l'opinione di molte persone
    • Simon Strohmenger, responsabile della piattaforma online Consul, Monaco -

 Partecipa - proseguiamo sulla strada per una democrazia integrale!

In una situazione che spesso percepiamo come la fine dei tempi, ci rendiamo conto che il sistema politico con cui siamo finiti qui è ciò che chiamiamo: democrazia! Ma forse questa situazione è necessaria per capire di cosa abbiamo veramente bisogno noi esseri umani per vivere bene.

Per poterlo ricercare tutti insieme, abbiamo bisogno di una DEMOCRAZIA COMPLETA. Solo grazie ad essa potremo prendere una decisione vincolante per tutti su ciò che va fatto. Altrimenti ci saranno ancora carnefici e vittime, disuguaglianza e ingiustizia.

Come funziona una democrazia completa?
Parti di essa vengono già praticate con successo altrove. Te le presenteremo e tu il 22 ottobre potrai fare la scelta giusta!

L’autodeterminazione inizia con la nostra democrazia.
In questo convegno mostreremo come essa può articolarsi. Essa illustra e dimostra che ciò che chiediamo nel Manifesto di Dobbiaco per la democrazia (che viene presentato il 15 settembre, Giornata internazionale della democrazia) può diventare realtà.

Partecipa - proseguiamo sulla strada per una democrazia integrale!
 
Förderlogo Amt für Kultur
 

un’occasione persa

Il governo di una piccola minoranza


Chi rappresenta la nuova giunta provinciale?L’Iniziativa per più democrazia, ora che la giunta provinciale è stata ufficialmente eletta dal consiglio, intende segnalare all’opinione pubblica quanto segue.

Il governo provinciale appena eletto rappresenta poco più della metà delle persone (143.534 = 51%) che hanno preso parte alle elezioni provinciali (290.299), ma allo stesso tempo rappresenta solamente il 33,4% degli aventi diritto al voto (429.841). Questo nulla toglie alla sua legittimità! Le regole in vigore lo confermano. Dal punto di vista della democrazia il punto più critico di questa soluzione è che, su un totale di 430.000 persone, circa 280.000 non si sentiranno rappresentate da questa maggioranza di governo. Tutti coloro insieme hanno votato per partiti che non fanno parte del governo (130.406), o che non sono entrati a far parte del consiglio provinciale (7.305), oppure non sono andati a votare (122.505), in larga misura sicuramente perché queste persone non hanno più nessuna fiducia rispetto a questa politica. Inoltre abbiamo capito chiaramente che anche molti elettori della SVP non si identificano con questa maggioranza di governo.

Vediamo dunque che non solo la democrazia diretta da noi è resa deliberatamente inapplicabile, ma anche la democrazia rappresentativa non realizza quanto pretende di garantire.
Viviamo in un sistema democratico in cui il potere politico-decisionale viene esercitato esclusivamente dalla maggioranza governativa con il suo 51% dei voti espressi dai votanti. La minoranza invece, con il suo 49% dei voti, può solo controllare le proposte della maggioranza e criticarle, ma non ha alcuna possibilità di incidere, di cambiarle o fermarle.
Le aspettative della stragrande maggioranza degli aventi diritto al voto (nel nostro caso almeno il 66,6%) non sono rappresentate nella maggioranza attualmente al governo. Nessuno può pretendere o affermare di rappresentarle.
La cosiddetta disaffezione verso la politica trova la sua spiegazione proprio in questo fatto e chi forma un tale governo su di essa, continuerà a versare lacrime di coccodrillo.

Considerando le molteplici situazioni di crisi con cui si è confrontata fin dall’inizio questa legislatura, l’Iniziativa per più democrazia si era rivolta con una lettera aperta a tutti i consiglieri provinciali (lettera già sottoscritta da oltre 700 persone) per esortarli a formare un’ampia maggioranza di governo. Un governo che includesse i partiti più votati sarebbe stato possibile, e così facendo ben oltre il 50% e non il 33,4 % degli aventi diritto al voto sarebbe stato rappresentato dal nuovo governo. Gli opposti schieramenti si sarebbero equilibrati, si sarebbero integrati e bilanciati a vicenda in uno spirito di cooperazione e compromesso.

La tragedia di questo governo è la sua unilateralità e l'esclusione di gran parte della popolazione dalle sue prospettive di superamento della situazione di crisi. Tutto ciò è tanto più grave in quanto alla popolazione viene ancora negato il diritto di esercitare il diritto di iniziativa e di controllo attraverso il referendum, nonostante questo diritto sia loro riconosciuto dallo Statuto di Autonomia. Perciò l’attuale maggioranza di governo è tale solo in apparenza. Essa può riequilibrare questa situazione se appoggerà le due proposte di legge già depositate in Consiglio per il miglioramento della legge provinciale 3 dicembre 2018, n. 22 sulla Democrazia diretta, partecipazione e formazione politica. Le due proposte sono state sottoscritte da sette partiti come parte dell'Alleanza per Più Democrazia e tra questi anche da due dei partiti della maggioranza, con l’obiettivo dichiarato e sottoscritto da tutti di rendere finalmente praticabile la democrazia diretta nella nostra provincia. Se ciò non dovesse avvenire a causa dell’opposizione esercitata da una parte della maggioranza, la democrazia sarà ulteriormente lesa gravemente e la fiducia in essa ancora più minata. L’unica cosa che resterebbe, sarebbe la lotta per una democrazia degna di questo nome.

 

Alleanza Più Democrazia

Con un'alleanza di partiti puntiamo a una maggioranza per
più democrazia nel nuovo Consiglio provinciale!

Votate Più Democrazia - votate per uno dei partiti dell'Alleanza!

Logo Partiti Alleanza kl

 

Tisch klSecondo il sondaggio ASTAT 2022, la grande maggioranza degli altoatesini (oltre il 70%) è convinta che i referendum siano importanti almeno quanto le elezioni.

L’attuale maggioranza nel Consiglio provinciale non riflette questa maggioranza. I referendum vengono impediti in modo subdolo. Questa è l’esperienza che si è ripetuta fin dal 2018 con il varo della nuova legge sulla democrazia diretta e la partecipazione. Le carenze tecniche appena sanate non cambiano nulla, se non che è stato aggiunto un ulteriore ostacolo: il dimezzamento del periodo necessario per raccogliere le firme per un referendum.

Con l'Alleanza per più democrazia, l'Iniziativa per più democrazia vuole rendere noti e visibili i partiti che da anni si impegnano effettivamente per la co-determinazione e che ora sono pronti a rimuovere gli ostacoli esistenti e ad approvare i miglioramenti necessari nel nuovo Consiglio provinciale. Per raggiungere l’obiettivo questi partiti nel nuovo Consiglio hanno bisogno di una maggioranza di 18 seggi su 35, mentre ora ne hanno solo 16. Inviteremo quindi i cittadini, e in particolare i non votanti, a garantire questa volta con le elezioni una maggioranza per Più Democrazia in Consiglio provinciale e a dare il proprio voto a uno degli otto partiti dell'Alleanza! L'Iniziativa per più Democrazia è convinta che le prossime elezioni provinciali possano essere l’ultima occasione per rinnovare il sistema politico provinciale nel senso di una maggiore democrazia.

Logo Partiti Alleanza kl

Gli otto partiti dell'alleanza

Die Freiheitlichen - Enzian - Fratelli d'Italia - Grüne Verdi Vërc - Movimento 5 Stelle -
Partito Democratico - Südtiroler Freiheit - Team K

si impegnano nei confronti degli elettori a realizzare con un'iniziativa legislativa all'inizio della nuova legislatura le seguenti modifiche all'attuale legge sulla democrazia diretta e sulla partecipazione:

  1. la determinazione della nostra democrazia deve essere possibile anche tramite votazioni referendarie; questa possibilità va inserita esplicitamente nella legge;
  2. la commissione per l'esame di ammissibilità deve essere composta in modo diverso e il suo compito va ridefinito;
  3. il numero di firme da raccogliere va ridotto e graduato in base all'importanza all'effica­cia degli strumenti;
  4. deve venire introdotta la raccolta delle firme online, come già praticato a livello nazionale;
  5. la cerchia delle persone autorizzate ad autenticare le firme da raccogliere va ampliata;
  6. va prevista la possibilità di poter firmare a sostegno di iniziative popolari e referendum in tutti i comuni;
  7. deve venire garantita l'informazione istituzionale essenziale per l'utilizzo dei diritti di co- determinazione.

Sono queste le modifiche essenziali alla legge attuale che rendono praticabili la co-determina­zione e danno ai cittadini la possibilità di migliorare ulteriormente la propria democrazia.

Votando uno dei partiti dell'Alleanza, l'elettore avrà, come mai prima, la possibilità di veder finalmente riconosciuto questo fondamentale diritto democratico.

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Vale allora la pena di recarsi (di nuovo) alle urne! Noi questa volta sappiamo cosa scegliamo!

Più democrazia!

vedi il sito dell'Alleanza
www.alleanza-piu-democrazia.eu

 DOCUMENTI

Ha vinto Più democrazia

logo dell'Alleanza

Ha vinto Più democrazia.
E così possiamo andare avanti anche con i diritti di decisione politica esercitata da noi cittadini e auspicabilmente con un’ampia collaborazione tra i partiti

 "L'Alleanza dei partiti per Più democrazia" nata su proposta dell'Iniziativa per più democrazia ha ottenuto la MAGGIORANZA ASSOLUTA nel nuovo Consiglio provinciale!

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Tutti insieme questi 8 partiti (Enzian e M5* non sono riusciti a varcare la soglia del Consiglio prov.) hanno la maggioranza assoluta nel nuovo Consiglio provinciale con 18 seggi su 35. La lista VITA non fa parte dell’Alleanza, ma ne sostiene gli obiettivi, dunque i seggi a favore delle proposte dell’Alleanza potrebbero essere 19.

I partiti dell’Alleanza hanno preso l'impegno
a rendere finalmente applicabili attraverso iniziative legislative nel nuovo Consiglio provinciale i diritti di co-determinazione, che non sono praticabili sulla base della legge provinciale n. 22 del 2018 sulla democrazia diretta e la partecipazione.
Nel loro programma elettorale hanno quindi adottato i seguenti punti:

Leggi tutto...

Clima e democrazia

QUALE DEMOCRAZIA VOGLIAMO?

Il 22 ottobre 2023 eleggeremo il nuovo Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano. Con il nostro voto decideremo se in futuro nella nostra provincia ciò che noi cittadini vogliamo conterà o meno.

Un sondaggio ASTAT pubblicato nel novembre 2022 ha mostrato che tre quarti (!) della popolazione considera i referendum importanti almeno quanto le elezioni. Tuttavia i referendum, a livello provinciale e comunale, nel corso degli ultimi cinque anni sono stati impediti.

Poiché ci troviamo in una situazione di crisi profonda e multipla, con le elezioni di ottobre 2023 probabilmente decideremo in modo definitivo il futuro della nostra provincia. Se la crisi o le crisi che ci troviamo ad affrontare si inaspriranno, come sembra inevitabile, sarà prima di tutto la democrazia a soffrirne.

Per questo vogliamo fare della democrazia il tema elettorale più urgente

Ein großer Kreis für eine vervollständigte Demokratie

38 anni fa sono nati i "Colloqui di Dobbiaco" per discutere di una possibile svolta ecologica. In tutte le sue edizioni è stata ignorata la questione della democrazia, di quale tipo di democrazia abbiamo bisogno per avviare una vera svolta ecologica. Pensiamo che questo sia uno dei motivi principali per cui la svolta ecologica non è stata attuata e non solo nella nostra provincia.

Nell'ambito di un progetto di educazione permanente finanziato dalla Provincia, cittadini impegnati sulla questione della democrazia e gli attivisti di Climate Action stanno disegnando il progetto di democrazia che ritengono necessaria per contrastare il peggioramento della situazione di crisi. Un primo incontro si è svolto il 6 maggio presso il Grand Hotel di Dobbiaco.

Un buon clima con più democrazia!

Ralf-Uwe Beck, portavoce dell'associazione tedesca Mehr Demokratie e.V.All’inizio dell’incontro di Dobbiaco Ralf-Uwe Beck ha introdotto l'argomento con un intervento di mezz'ora. Egli è il portavoce di Mehr Demokratie Deutschland (Più democrazia in Germania), è stato membro e poi vicepresidente federale del „Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland“ (Alleanza per l’ambiente e la tutela della natura Germania) ed è stato insignito della Croce Federale al Merito. Ecco il suo discorso, per ora solo in lingua tedesca, ma in fase di traduzione in italiano, dal titolo: "Di quale democrazia ha bisogno il clima?“ Nel prosieguo dell’incontro gli elementi essenziali di una democrazia compiuta sono stati tracciati in sei tavoli di discussione. Il risultato dei lavori sarà ora condensato in un manifesto e costituirà la base per una presentazione pubblica a metà settembre a Bolzano, con esempi concreti di realizzazione e spiegazione degli effetti di una democrazia compiuta. 

Vogliamo così motivare gli elettori a porre la questione della democrazia al centro della loro decisione elettorale.

La democrazia che vogliamo!

IL MANIFESTO DELLA DEMOCRAZIA DI DOBBIACO

 

Clausura per la democrazia a DobbiacoProclamazione del manifesto

15 settembre 2023, Piazza Silvius Magnago, Bolzano

Giornata internazionale della democrazia e
Giornata dello sciopero globale per il clima

 

Stiamo vivendo un modello di sviluppo che produce un continuo peggioramento generale delle condizioni di vita e delle condizioni socio-economiche a livello mondiale. Ciò accade particolarmente in condizioni politiche descritte come democratiche e dove però la democrazia è sempre più erosa e indebolita. Questa compromissione delle forme democratiche del processo decisionale rende evidenti le debolezze di un sistema politico che può essere descritto come democrazia solo formalmente, ma non in termini di contenuto o nel vero senso della parola. Sempre più persone non si riconoscono più in questo sistema politico o ne prendono le distanze. Un buon clima naturale e sociale richiede una democrazia basata sui contenuti e pienamente sviluppata, con la quale tutti i membri della società possano esercitare la propria competenza e responsabilità nei suoi confronti.

Il notevole inasprimento e l’aggravamento delle condizioni generali ha spinto i militanti dei movimenti democratici e per il clima in Alto Adige a collaborare per delineare una democrazia in grado di assolvere questo compito. Tutto è iniziato il 6 maggio con una clausura a Dobbiaco. Il risultato è un documento di undici pagine aperto a ulteriori elaborazioni e che costituisce la base per il Manifesto stesso (link) che viene proclamato oggi, 15 settembre 2023, Giornata internazionale della democrazia e giornata dello sciopero globale per il clima. Il Manifesto vuole chiarire che per poter prendere le migliori decisioni politiche possibili per tutti, abbiamo bisogno innanzitutto di una democrazia completa, in cui la forma parlamentare deve funzionare su un piano di parità con quella democratica diretta, partecipativa e digitale-consultiva, in modo che tutti possano lavorare insieme su un piano di parità.

Il Manifesto vuole essere un appello urgente alla popolazione votante della nostra provincia, affinché, al momento di decidere a chi dare il proprio voto nelle prossime elezioni provinciali del 22 ottobre, dia la massima priorità alla questione del tipo di democrazia che vogliamo. Soprattutto un appello a sfruttare ogni opportunità democratica per espandere ulteriormente la democrazia e dunque anche recandosi effettivamente a votare il 22 ottobre prossimo.

Il convegno “La democrazia che vogliamo!” del 20 settembre (link) al Centro Pastorale di Bolzano è un’occasione per farsi un’idea di questo possibile completamento della democrazia e per acquisire fiducia che possa diventare realtà sulla base delle forme già realmente esistenti che verranno presentate al convegno.

 

crisi climatica è questione di democrazia

LA CRISI CLIMATICA ESIGE PIÙ DEMOCRAZIA

Venerdì 3 marzo si è svolto lo sciopero globale per la protezione del clima. A proposito affermiamo: la questione climatica è una questione di democrazia. Servono strumenti democratici con cui tutti i cittadini possano concorrere a dare risposte valide a questa domanda. Questo sciopero globale per il clima è per noi un’opportunità per evidenziare fatti che non possono venire smentiti e possibilità incoraggianti sul tema "clima e democrazia":

FATTO n. 1: la questione climatica è una questione di democrazia.

La crisi climatica è la conseguenza devastante del dominio millenario dell'uomo sull’uomo e sulla natura. Una democrazia completata con un valido esercizio di decisione da parte dei cittadini è il superamento di questo atteggiamento centrato sul potere distruttivo nei confronti delle persone e della natura. Ma più la crisi climatica peggiora, minore diventa il margine di manovra democratico.

FATTO n. 2: con una democrazia diretta e maggiormente partecipativa la strada giusta è tracciata.
In varie città della Germania con iniziative referendarie i cittadini sono riusciti a far passare importanti richieste di politica climatica, ad esempio per chiudere le centrali elettriche a carbone più velocemente del previsto. In molte città svizzere, negli ultimi anni, sono state lanciate e vinte le cosiddette "iniziative per il clima urbano" per un migliore clima urbano limitando il traffico automobilistico.
Il 26 marzo 2023 i cittadini di Berlino voteranno sulla domanda: la capitale tedesca dove diventare climaticamente neutra entro il 2030, invece che solo nel 2045 come previsto sinora? In più di ottanta città tedesche ci sono state e ci sono iniziative che con l'aiuto di „referendum sul clima" vogliono far raggiungere al proprio comune l'obiettivo del rispetto del limite di 1,5 gradi. Molti hanno già avuto successo.

FATTO n. 3: su questioni di politica climatica ci sono già più di 100 consigli dei cittadini estratti a sorte in tutto il mondo.
Un consiglio dei cittadini estratto a sorte riunisce molte prospettive diverse, riceve informazioni comprensibili da esperti, consiglia e sviluppa proposte per la politica. Fornisce alla rappresentanza politica proposte di soluzione capaci di avere una maggioranza e aiuti decisionali.

FATTO n. 4: Le persone estratte a sorte prendono decisioni più lungimiranti e coraggiose sulle questioni climatiche rispetto ai politici.

In Francia, nel 2019/2020, il presidente Macron ha nominato un consiglio dei cittadini e in Germania, a metà del 2021, si è tenuto un consiglio dei cittadini a livello nazionale auto-organizzato sul clima. I pareri dei consigli dei cittadini contengono rivendicazioni molto più ampie di quelle perseguite dai rappresentanti politici. Ad esempio rispetto ai limiti di velocità sulle strade e alla conversione dell'agricoltura a una produzione rispettosa del clima entro il 2030.

FATTO n. 5: Ci sono buoni strumenti democratici per integrare le politiche climatiche parlamentari.
Ad esempio una combinazione di consiglio dei cittadini e referendum. Prima le persone estratte a sorte si confrontano e propongono, poi la popolazione vota le loro proposte.

FATTO n. 6: attivarsi politicamente sulle questioni climatiche è possibile e sensato!
In considerazione della finestra temporale ristretta, alcune persone si chiedono: "Il cambiamento climatico è raggiungibile per via democratica?“ Noi affermiamo: non può che essere democratico!

SOLO, E ORA ARRIVA IL GRANDE MA:

Tutto questo è possibile in altri paesi, non in Alto Adige. Anche se 3 quarti degli aventi diritto (ASTAT-Info 74) affermano che i referendum sono importanti almeno quanto le elezioni. E invece assistiamo a disastrosi balbettamenti sul tema della sostenibilità e dobbiamo fare strenua resistenza contro l’assalto della cementificazione. E questo, anche se sulla carta abbiamo una legge sulla democrazia diretta e sulla partecipazione. Che però non funziona, le sue carenze non vengono sanate e vengono sfruttate per ostacolare e per evitare, che essa venga utilizzata.

Non ne possiamo più di questa politica! Con le elezioni provinciali del 2023 serve una maggioranza convinta per PIÙ DEMOCRAZIA se vogliamo finalmente fare ciò che va fatto in vista dell'imminente catastrofe climatica.

 
 
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Gruppi circoscrizionali

Persone di riferimento dell'Iniziativa per più democrazia nei circondari

 1.  Alta Val Isarco

Verena Aigner,  Colle Isarco   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    +39-349-3616764

Elisabeth Markart,   Vipiteno    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.        +39-328-0382149


2.   Bassa Val Pusteria

      Erna Marsoner, Fundres   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    +39-346-7937374

3.   Val Pusteria centrale

Christine Baumgartner,  Brunico    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     +39-0474-410466

Christina Cont Niederkofler,  Brunico   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     +39-0474-553072

4.   Alta Val Pusteria

     
Hans Schmieder, San Candido   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-338-9339577

      Arno Bertoglio, Villabassa   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    +39-349-0678218


5.   Bassa Val Venosta

Karl Zerzer,  Naturno    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     +39-333-9405903


6.   Alta Val Venosta

Josef Gruber, Malles   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-0473-849498


7.    Burgraviato

 Cristina Herz, Merano  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-0473-237138

Sylvia Mair, Merano    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-333-321 29 14


8.    Val d'Adige

Karl Trojer,  Terlano    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.        +39-335-7081728


9.    Oltradige

Wilfried Meraner,  San Paolo   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     +39-0471-66 09 86

Werner Palla,   Caldaro    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


10.    Salto-Sciliar

Günter Tirler, Castelrotto   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-33-4096050

Gabriella Überbacher, Castelrotto   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-33-4096050


11.  Bassa Atesina

Erika Rinner, Cortaccia    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-0471-880500


12.  Bolzano dintorni

Ufficio dell'Iniziativa, Bolzano   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-0471-324987

Klaus Griesser,  Bolzano    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     +39-330-807444


13.   Laives

n.n.


14.  Bolzano città

Ufficio dell'Iniziativa, Bolzano    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.      +39-0471-324987


15.  Valle Isarco

n.n.


15.   Val Gardena

n.n.


16.   Val Badia

Pepi Christofolini,  Marebbe    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   +39-0474-50155

 

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20 anni Iniziativa
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