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Ultima modifica: Venerdì, 03 Giugno 2022 12:59
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Pubblicato: Venerdì, 03 Giugno 2022 12:58
Il presidente della provincia Arno Kompatscher afferma:
"In Alto Adige abbiamo ancora molto da imparare dalla Svizzera ..."
Come è già successo in occasione degli altri referendum provinciali, anche questa volta purtroppo resta una sensazione di disagio per qualcosa cui si è mancato di rispetto. Siamo molto lontani da una gestione obiettiva, trasparente e rispettosa di momenti così preziosi come il voto referendario, in cui sono i cittadini a decidere. In realtà questi sono momenti decisivi per la democrazia, in cui si verifica se democrazia significa veramente governo del popolo e nei quali si viene a sapere come i cittadini decidono su questioni importanti.
Se qualcuno non è pronto per questo livello di democrazia nella nostra Provincia, questi sono la maggioranza al potere e i media che le coprono le spalle. Inganno e depistaggio sono stati ancora una volta dominanti. Non c'è da stupirsi che solo poco meno di un quarto degli aventi diritto al voto abbia resistito a questo gioco ingannevole. Proprio per questo dobbiamo essere sempre più consapevoli, che noi cittadini disponiamo di strumenti con i quali possiamo avere un'influenza decisiva nel plasmare il futuro della nostra Provincia nel tempo che intercorre fra due elezioni.
71.000 cittadini, su iniziativa di poche persone, hanno gettato le basi per uno
sviluppo positivo della democrazia in Alto Adige.
Con una vittoria del sì, la maggioranza di governo avrebbe visto confermate norme dannose per la democrazia,
con il chiaro NO espresso dagli elettori non si torna indietro su quanto conquistato.
Non ci aspettiamo che questi partiti ora al governo cambino minimamente il loro atteggiamento nei confronti della democrazia diretta. La loro idea di politica è determinata dal mantenimento totalitaristico del potere e dall'applicazione spietata di interessi particolari, per i quali il diritto di obiezione dei cittadini è una spina nel fianco. Il primo firmatario della legge ora bocciata dal popolo, Josef Noggler, non avrebbe potuto dirlo più chiaramente: "Non ci lasciamo ricattare (con il referendum)!" Per l’SVP l’appello alla volontà del popolo è un ricatto, la richiesta di negoziazioni e la ricerca del consenso sono una messa in discussione della propria sovranità di potere.
È un arduo processo di apprendimento per tutti uscire dalle lotte di potere, dalla logica di potere del più forte, verso una politica di ricerca del consenso più ampio possibile. Quasi la metà del consiglio provinciale sembra pronta a trasformare in realtà una tale comprensione della politica. L'Iniziativa per più democrazia continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per assicurarsi che ciò diventi patrimonio della maggioranza.
Qui il link ad un caloroso saluto (purtroppo solo in tedesco) al risultato del referendum da parte di
Ralf-Uwe Beck, portavoce della grande organizzazione che in Germania si impegna per i nostri stessi obiettivi
p.s.: L’Obmann dell’SVP afferma ora di potersi immaginare anche per l'Alto Adige un modello referendario, come in Svizzera. Sa di cosa sta parlando? È proprio questo che avevamo proposto in fase di stesura nel processo partecipativo della legge del 2018. Se la nostra proposta allora fosse stata accettata, varrebbe la regola che tutte le leggi provinciali non entrano in vigore per 100 giorni, ad eccezione di quelle approvate dai due terzi del Consiglio con propria clausola d'urgenza - per le quali la raccolta delle firme per referendum avrebbe potuto iniziare subito dopo l'entrata in vigore. Nei 100 giorni 4.200 cittadini (l'equivalente del numero di firme richieste in Svizzera! Da noi ora sono 13.000) avrebbero potuto portare la legge sospesa al voto referendario con raccolta firme, senza autenticazione delle firme, ma con verifica da parte del Comune.
"Non li giudicheremo dalle loro parole, ma dalle loro azioni".
Quello che i partiti di maggioranza al governo provinciale e i media che le coprono le spalle hanno ancora da imparere
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Ultima modifica: Martedì, 19 Ottobre 2021 11:36
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Pubblicato: Martedì, 12 Ottobre 2021 11:30
PRESENTATO IN CONSIGLIO PROVINCIALE IL DOPPIO DELLE FIRME RICHIESTE PER SALVARE IL REFERENDUM CON IL REFERENDUM
DALL'UNA VA DETTO - la maggioranza governativa ha creato il movente più superfluo immaginabile per un referendum confermativo comprensibile per nessuno e per il quale la responsabilità unica ricade su di essa in quanto e stata ammonita in tempo di fare questo passo;
DALL'ALTRA INVECE - sappiamo ora che i cittadini sanno difendersi e che abbiamo a che fare con una maggioranza governativa che non ha nessun ritegno nel voler raggirare i cittadini.
Il referendum confermativo è una necessità obbligata! Questo la maggioranza governativa non lo poteva meglio dimostrare se non appunto volendo abrogare questo strumento. Per essa i motivi devono essere veramente forti per doversi presentare come rappresentanza di governo che vuole limitare drasticamente i diritti politici dei cittadini. Il motivo determinante non può essere altro che essa sappia solo imporre autocraticamente le proprie posizioni ed è fondamentalmente incapace di collaborare.
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