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Ricorso del Comitato promotori per il referendum contro la legge della SVP sulla "partecipazione civica" è stato accolto dal Tribunale di Bolzano!
Con grande gioia e soddisfazione apprendiamo l'ultimo giorno dell'anno e possiamo comunicare che il ricorso presentato dal Comitato dei 58 promotori per il referendum contro la legge della SVP sulla „partecipazione civica“ è stato accolto dal Tribunale di Bolzano che ha dichierato valide le circa 18.000 firme raccolte con sentenza del 27/12/2013:Das Landesgericht Bozen hat Recht gesprochen:
„In Abweichung der Entscheidung der Kommission für die Abwicklung der Volksabstimmung vom 25.10.2013, werden im Dringlichkeitswege die vom Promotorenkomitee auf den vom Generalsekretär des Landtages vidimierten Bögen gesammelten Unterschriften als gültig anerkannt, mit allen daraus resultierenden Folgen.“
(Non disponendo ancora della versione italiana della sentanza riprendiamo qui la versione pervenutaci e traduciamo a braccio)
Il Tribunale di Bolzano ha sentenziato:
Non vogliamo sventolare la bandiera della vittoria per aver raggiunto la maggioranza del NO al referendum. Il referendum è stata una mossa di legittima difesa a cui ci ha costretto la dirigenza della SVP. Il treno di quelli che lottano per più democrazia, e che la legge della SVP avrebbe condotto in un vicolo cieco, ha fatto una fermata. Ora bisogna condurlo sul binario giusto, verso diritti di partecipazione civica effettivi e ben applicabili. Negli ultimi anni la SVP ha sempre parlato di dialogo con tutte le forze politiche, ma senza praticarlo. Ora noi puntiamo su colloqui corretti e fruttuosi.
In termini assoluti la partecipazione al voto è stata bassa. Ma considerando le condizioni in cui il referendum è avvenuto non è poi male. Certo non è un buon segno se questo risultato è valutato negativamente, per la bassa partecipazione, proprio da coloro che ne sono i principali responsabili: responsabili di aver reso necessario il referendum, responsabili per il momento sfavorevole, per la mancanza di un dibattito pubblico sul tema, e infine anche per la carente informazione istituzionale. Se quel che si voleva era una bassa affluenza, per averla si è fatto tutto il possibile. La media internazionale per la partecipazione a referendum oscilla fra il 30 e il 40%. Dunque col 26,4% siamo solo poco al di sotto. Ed è stata sufficientemente diffusa l’informazione che questa volta avrebbe deciso chi avrebbe votato, senza quorum. Perciò ha votato solo il 26,4%, ma ha deciso il 100% degli aventi diritto. Il restante 73,6% ha deciso di astenersi: cioè essi hanno deciso che i propri concittadini e concittadine dovessero decidere anche per loro.
Con il seguente link puoi aprire il sito ufficiale del referendum provinciale del 9 febbraio 2014.
Referendum provinciale confermativo 2014
Sotto la voce „info sul voto“ trovi le indicazioni riguardanti il voto per corrispondenza per gli aventi diritto al voto in Alto Adige che risiedono stabilmente o sono temporaneamente all'estero.
Il termine ultimo per la richiesta di poter usufruire del voto per corrispondenza presso i comuni scade il 10 gennaio 2014.
Cittadine e cittadini!
Nel referendum del 9 febbraio 2014, rispondiamo con un chiaro NO!
NO alla legge sulla partecipazione civica approvata nella scorsa legislatura in Consiglio provinciale coi soli voti della SVP. Questa legge impedisce una vera partecipazione, perché nei fatti renderebbe impossibili in futuro altri referendum. Ma noi cittadine e cittadini vogliamo assumerci responsabilità per il futuro della nostra provincia e partecipare a decisioni importanti, perché finalmente ci sia un vero rinnovamento politico che duri nel tempo.
Il comitato promotore del referendum del 9 febbraio è stato privato del diritto istituzionale di propaganda.
Ricorso al Tribunale.
Il 24 settembre 2013 i 58 componenti del comitato promotore hanno consegnato all’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale 17.633 firme autenticate, creando così le condizioni per lo svolgimento del referendum sulla legge provinciale della SVP in materia di "Partecipazione civica in Alto Adige", da essi richiesto ai sensi dell’articolo 47 dello statuto d’autonomia. Ai sensi di legge una commissione ha dovuto esaminare le firme raccolte, esclusivamente per verificarne la fattibilità e il soddisfacimento delle relative condizioni (almeno 7.966 firme autenticate).
In base a conoscenze maturate in vent’anni di lavoro al di sopra d’ogni interesse partitico e insieme a esperti di fama internazionale, constatiamo che la legge su cui decideremo questa domenica impedirebbe di esercitare in futuro il diritto referendario. Inoltre circa 40 organizzazioni tra cui i sindacati maggiori, la Centrale dei consumatori, la Lega delle cooperative, la Legambiente ed altri – che sarebbero i primi fruitori degli strumenti di partecipazione – con la loro adesione al NO evidenziano che di questa legge non sanno che farsene.
La data è stata fissata: domenica 9 febbraio 2014 si terrà per la prima volta, solo in Alto Adige, il vero referendum, cioè quello in cui i cittadini e cittadine con diritto di voto decidono su una legge approvata dalla maggioranza di governo ma sospesa in attesa del giudizio dei cittadini.